Impresa & Territori IndustriaRolex rafforza il brand Tudor
Rolex rafforza il brand Tudor
di Matteo Zaccagnino | 30 giugno 2015
La nomina di Jean Frederic Dufour a direttore generale di Rolex, ufficializzata a metà giugno, arriva in un momento di grande dinamismo per il marchio di Ginevra. Dufour, che subentra a Gian Riccardo Marini, nominato amministratore del consiglio, raccoglie un'eredità che vede Rolex guadagnare in termini di quote di mercato. Secondo il Watch Report 2015 di Vontobel, Rolex è al terzo posto con una fetta, in termini di valore, del 12%del mercato mondiale dell'orologeria, alle spalle di Richemont (16% ) e di Swatch Group (19%), che hanno però un portafoglio marchi molto ricco, mentre nel caso di Rolex c'è n'è solo un altro, Tudor.
Le buone notizie non finiscono qui. Il rallentamento in atto nel mercato asiatico registrato nell'ultima parte del 2014 e che ha caratterizzato anche i primi mesi del 2015 (si veda l'articolo a pagina 2), non sembra interessare più di tanto Rolex, che in Italia – dove l'export di orologi svizzeri nel periodo gennaio-maggio è cresciuto dell'11,1% – conta su una rete di 180 punti vendita. Il calo dell'Asia è stato bilanciato dal buon andamento negli Stati Uniti, dove Rolex vanta da sempre una grande popolarità grazie anche alla scelta fatta molti anni fa di appoggiare alcuni importanti tornei di golf. Proprio il mondo delle sponsorizzazioni sportive rappresenta un asset strategico per comunicare i valori di Rolex, al quale spetta il merito di essere stato il primo marchio dell'orologeria a intuire le potenzialità che potevano scaturire da questo ambito, introducendo sulla scena la figura del testimonial. Nel 1927 il Rolex Oyster, primo segnatempo da polso impermeabile al mondo, accompagnò nella sua impresa Mercedes Gleitze, prima donna inglese ad attraversare la Manica a nuoto. Forte di quel successo Rolex ha intrapreso un cammino nel mondo delle sponsorizzazioni sportive che oggi la vede attiva oltre al golf anche nella vela, nell'automobilismo con la Formula Uno, negli sport equestri e nel tennis con il torneo di Wimbledon.
Il tutto in sintonia con un'offerta che, in termini di prodotto, quest'anno può contare sull'apporto di alcune importanti novità . A iniziare da un nuovo movimento di manifattura, il calibro 3255, che forte dei suoi 14 brevetti è il pezzo forte del nuovo Day-Date 40, al quale si aggiunge l'Oyster Perpetual Yacht-Master che introduce sulla scena dell'orologeria alcune importanti innovazioni come l'Oysterflex, cinturino realizzato in elastomero che ricorda il caucciù ma che grazie alla presenza all'interno di una lamina in nichel e titanio, garantisce la stessa robustezza di un bracciale in metallo.
Il 2015 segna poi un cambio di passo importante per Tudor, marchio che non vive più all'ombra di Rolex grazie a un'autonomia e a un'identità sempre più marcate e riconoscibili. Archiviato un 2014 contrassegnato dalle ottime performance registrate sul campo dalla linea Heritage declinata nei suoi quattro modelli, Tudor ha compiuto salto di qualità, introducendo il primo movimento di manifattura della sua storia. Un passaggio epocale che sottolinea l'intenzione di consolidare la propria posizione nella fascia medio alta dell'orologeria meccanica di tradizione. Ecco dunque spiegato l'investimento in termini di risorse e di tempo (cinque anni) spesi dalla manifattura per mettere a punto i nuovi calibri MT5621 e MT5612 a carica automatica e certificati C.o.s.c. (Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres), che equipaggiano rispettivamente la collezione North Flag e Pelagos.
