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L’artigianato che tira la volata alle biciclette made in Italy

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design e due ruote

L’artigianato che tira la volata alle biciclette made in Italy

Tra i ciclisti professionisti si sospetta da tempo che qualcuno faccia uso di doping tecnologico con un motorino celato nel telaio o dentro le ruote. Sergio Pedemonte non ha nulla da nascondere, invece: il motorino elettrico lo inserisce direttamente nel telaio delle sue biciclette da corsa, per dare un supporto supplementare a chi non riesce a stare al passo degli amici cicloamatori. Il telaio di carbonio è “cucito” attorno al motore, in una e-bike che pesa solo 12 chilogrammi.

La Pedemonte Bike è nata dall’azienda di famiglia, specializzata in accessori in materiali compositi per l’automotive - si legga Ferrari, Lamborghini e Maserati -, la cui esperienza nell’innovazione al carbonio è stata messa al servizio della passione di Sergio per le due ruote. Mantenendo la stessa vocazione artigianale, Pedemonte cura ogni singolo telaio per personalizzarlo sulla base delle misure antropometriche e della esigenze del singolo cliente, per un buon 60% straniero. Per farlo lavora la fibra di carbonio a basso o ad alto modulo a seconda delle esigenze di flessibilità, combinando il telaio fasciato su dima di precisione regolabile alla tecnologia proprietaria Iws che permette la fasciatura anche interna e la saldatura a temperature superiori. Il risultato è un telaio che integra la resistenza strutturale del monoscocca con la flessibilità che permette di “tagliare” il telaio su misura. Nata nel 2014, la Pedemonte Bike ha avviato la commercializzazione due anni fa: oggi ha un portafoglio ordini annuo di una cinquantina di telai - prezzo variabile tra 3.000 e 5.000 euro, da Rhinoceros a Mutator ad Aurata, tutti con nomi di scarabei - con un fatturato che rappresenta il 40% dell’azienda di famiglia.

Sergio Pedemonte è uno degli artigiani partiti alla conquista del mondo con le loro biciclette fatte su misura, di altissima qualità, che tirano la volata a un settore in salute. L’anno scorso l’Italia si è confermata il primo paese in Europa per valore della produzione, con 1,26 miliardi di euro, il secondo (dietro la Germania) per numero di addetti e il terzo (dopo Germania e Paesi Bassi) per export, con vendite all’estero per 600 milioni di euro, 400 di componentistica e 200 di biciclette complete. Per le due ruote complete si tratta di un balzo del 15,2% con un export di più di tre biciclette al minuto. Ma i ciclisti crescono anche in Italia: oltre un milione di persone (1.066.000 per la precisione) usa le due ruote per andare al lavoro e a scuola, mentre 2,4 milioni - uno sportivo ogni dieci - le utilizzano per attività nel tempo libero.

In questo panorama la qualità garantita dagli artigiani, sia pur tra qualche difficoltà, continua a correre: i due terzi delle imprese della filiera bicicletta - 2.062 sul totale di 3.098, sia pur in calo dell’1,5% su base annua - sono artigiane, concentrate soprattutto sul comparto riparazioni, ma con un apresenza di alta qualità nella produzione, con un’occupazione di oltre 3.800 persone, oltre la metà dell’intero settore della bicicletta. «Quello delle biciclette - sottolinea Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato – è uno dei settori in cui gli imprenditori artigiani sono stati artefici della rinascita e del rilancio della qualità manifatturiera italiana. Dopo l’abbandono di questa produzione nel nostro Paese e l’invasione di prodotti esteri “di serie” e di bassa qualità, proprio negli anni della crisi gli artigiani italiani sono stati capifila del ritorno alla bicicletta sofisticata, realizzando capolavori che esprimono tradizione, innovazione, talento, gusto e creatività».

«La bicicletta è un terreno tipico di espressione del “saper fare” italiano che unisce tecnologia, artigianato e design, con il pregio di riuscire a far convivere piccole e grandi dimensioni, al servizio di un consumatore che si impadronisce di valori di sostenibilità e di mobilità», gli fa eco Stefano Micelli, responsabile scientifico di Innovation & Craft Society, artefice della mostra “The Bicycle Renaissance” in corso alla Triennale di Milano, dove sono esposti i gioielli tecnologici delle due ruote artigianali made in Italy.

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