Casa24

Dossier Poltrona Frau Group diventa Lifestyle Design. E acquisisce la danese…

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 45 articoli Salone del Mobile e Fuorisalone: Milano capitale del design

Poltrona Frau Group diventa Lifestyle Design. E acquisisce la danese Karakter

Una piccola acquisizione che ha un valore strategico e culturale prima ancora che economico: Lifestyle Design (è questo il nuovo nome di Poltrona Frau Group che, con le sue aziende Poltrona Frau, Cassina, Cappellini, Ceccotti, Janus et Cie e Luminaire, dal 2014 è controllato dal gruppo americano Haworth) ha acquisito la maggioranza di Karakter, start up danese specializzata nella realizzazione di complementi d’arredo, illuminazione, oggetti per l’interno e opere d’arte di galleria.

Una sorta di «Cassina del Nord Europa», con un catalogo di prodotti di alta qualità, che comprende oggetti di designer contemporanei – come Aldo Bakker o PlueerSmitt – ma anche la riedizione di icone progettate da maestri del design come Achille e PierGiacomo Castiglioni, Joe Colombo, Angelo Mangiarotti, Paul McCobb o Bodil Kjær. Non a caso, Karakter collaborerà proprio con Cassina, che ne distribuirà i prodotti attraverso la sua rete di vendita internazionale, completandone la gamma. La start up danese fondata due anni fa da Christian Bjerg Elving e Kim Mekawi (che manterranno gli attuali ruoli di ceo e coo in azienda) sarà presente per la prima volta al Salone del Mobile di Milano (dal 9 al 14 aprile) nel nuovo spazio «S.Project».

«Sono convinto che questa azienda abbia un potenziale straordinario – spiega il ceo di Lifestyle Design Dario Rinero –. Il progetto è molto bello e funziona, ma ha bisogno di risorse per svilupparsi e credo che il ruolo di una piattaforma come la nostra sia non solo quello di far crescere i grandi brand del nostro portafoglio, ma anche di sostenere e promuovere piccole aziende di grande qualità o tradizione, come Karakter o Ceccotti». L’operazione è stata effettuata, per Lifestyle Design, da Haworth Italy Holding, la filiale italiana del gruppo Usa dell’arredo che nel 2014 ha acquisito il controllo di Poltrona Frau Group.

E non è che l’inizio di una nuova accelerazione del gruppo, spiega Rinero, che dalla prossima estate prenderà ufficialmente il nome di Lifestyle Design: probabilmente già prima del Salone sarà annunciata una seconda piccola acquisizione e altre, anche più “consistenti”, ne verranno. «Guardiamo ad aziende di dimensioni grandi e medio-grandi – precisa il ceo – italiane ed estere, attive nei settori dell’arredo in cui noi non siamo presenti, come ufficio, cucina e bagni, ma anche illuminazione e accessori. Oppure nel retail, fisico o digitale, perché sono convinto che sarà sempre più importante, per le imprese manifatturiere dell’arredo, prendersi cura anche delle strategie distributive dei propri marchi, in una logica di omnicanalità».

L’obiettivo è raggiungere un fatturato consolidato di un miliardo nel giro di tre o quattro anni per costruire «un campione del design mondiale che ha alle spalle capitali americani, una visione globale, ma radici e management italiani», dice Rinero.

Oggi Lifestyle Design ha un giro d’affari consolidato superiore ai 500 milioni di euro, in crescita del 7-8% annuo, e il “raddoppio” dovrà avvenire metà per linee interne, metà per acquisizioni. Del resto, aggiunge il ceo, è ormai tempo di aggregazioni anche nel mondo dell’arredamento: nello scenario di competizione internazionale che si va configurando, il tema delle dimensioni aziendali e della governance non è più rimandabile. «La storia di Lifestyle Design e la sua evoluzione dimostrano che la proprietà familiare, l’ingresso dei fondi e la quotazione in Borsa non sono strade necessariamente in contrapposizione, ma si possono intersecare, a seconda del momento storico», osserva Rinero.

Nei primi anni 2000 il fondo Charme acquisì e aggregò i tre marchi Poltrona Frau, Cassina e Cappellini, per poi quotarli nel 2006 e, infine, cederli nel 2014 al gruppo Haworth, un colosso dell’arredo per l’ufficio da 2 miliardi di dollari di fatturato, ma di proprietà dell’omonima famiglia. La Borsa? Per il momento non è nei programmi: i capitali per crescere non mancano, così come i progetti e i mercati. A cominciare da Asia e Stati Uniti, ma anche America Latina e Africa, quella che Rinero definisce «l’Asia dei prossimi dieci-vent’anni».

© Riproduzione riservata