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Dossier I big dell'arredo crescono oltre la media del settore

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Dossier | N. 40 articoliIl design al Salone e al Fuorisalone: la settimana d'oro di Milano

I big dell'arredo crescono oltre la media del settore

Cucina Mia by Carlo Cracco per Scavolini
Cucina Mia by Carlo Cracco per Scavolini

Tante, anzi tantissime: 29mila per la precisione. E piccole, anzi piccolissime: il fatturato medio è attorno ai 2 milioni di euro e le più grandi non arrivano al mezzo miliardi. Eppure la capacità innovativa e creativa delle aziende italiane dell’arredo-design riesce sempre a catalizzare l’attenzione del mondo, come testimonia il successo del Salone del Mobile di Milano, che apre questa mattina alla presenza del premier uscente Paolo Gentiloni. Delle oltre 2mila aziende espositrici in fiera, il 27% arriva dall’estero, mentre i visitatori attesi (più di 300mila) sono per due terzi stranieri, da 165 Paesi.

Se i numeri del settore (quasi 27 miliardi di euro nel 2017, secondo i dati di FederlegnoArredo) sono da leadership mondiale, con l’Italia sul podio dei maggiori produttori ed esportatori di mobili, i numeri delle aziende sono invece impietosi, al confronto di quelle dei gruppi internazionali.

Via al Salone del Mobile:il design che il mondo ci invidia

Delle sopra citate 29mila aziende italiane che producono mobili e illuminazione, solo 218 superano i 16 milioni di fatturato, come si rileva dal primo report sulle aziende della filiera del legno-arredo realizzato da Mediobanca e diffuso in questi giorni. Hanno i conti in ordine, sono sane e solide dal punto di vista finanziario – certifica la stessa Mediobanca – ma il fattore dimensionale rischia di essere un limite, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo sui mercati internazionali che restano il principale motore di sviluppo, con esportazioni cresciute del 3,1% nel 2017, contro il +1,6% del mercato interno.

Moltissimi marchi di grande fama e lunga storia hanno fatturati che viaggiano tra i 15 e i 30 milioni. Solo una ventina supera i 100 milioni, spesso grazie al consolidamento di diverse realtà all’interno dello stesso gruppo.

Piccolo è bello? La risposta non è univoca, ma un elemento di riflessione arriva dalla classifica delle prime 15 imprese del settore in base ai fatturati, realizzata da Pambianco (quest’anno sono escluse le aziende della luce, settore non rappresentato al Salone). La top 15 presenta alcuni cambiamenti rispetto al 2017, segno di un settore che, nonostante i ritardi sul fronte manageriale e gestionale, si è messo in movimento, con nuovi attori che emergono e i “big” che si scambiano le posizioni anche grazie al dinamismo sul fronte societario. Ma soprattutto, la classifica mette nero su bianco che i gruppi più grandi crescono più della media. Hanno retto (quasi tutti) alla crisi, facendo margini mentre il comparto perdeva ricavi, aziende e occupati. E ora che la congiuntura è favorevole crescono in modo consistente. Se infatti il settore dell’arredo nel suo complesso è cresciuto l’anno scorso del 2,1% (dati Fla), le 15 principali realtà del comparto hanno registrato invece una crescita del 7%, rappresentando insieme un fatturato di 3,1 miliardi.

Il 2017 ha premiato un po’ tutte le grandi (con l’eccezione di Natuzzi ed Estel), particolarmente significativi i risultati di Poltronesofà (22)% e B&B Italia (+16%), quest’ultimo favorito anche dall’acquisizione del marchio di cucine Arclinea. E se la strategia di acquisizioni è da anni una leva di crescita anche per Poltrona Frau Group (+9%), tutti “organici” sono i risultati di Poliform, che produce e ora unisce sotto un unico marchio anche le cucine Varenna. Nel settore cucine, ricavi al top per Scavolini (215 milioni).

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