Croazia entra nell’euro e in Schengen. Lagarde: ora tocca ad altri Paesi
Dopo l’ingresso nella Ue del 2013, Zagabria completa il suo percorso verso l’Europa, puntando su stabilità e turismo
di L.V.
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«Spero che presto altri Paesi raggiungano lo stesso obiettivo, a beneficio di tutta l’Ue», ha aggiunto il capo dello Stato. Che la moneta comune «porti stabilità ai suoi membri», ha sottolineato la presidente della Bce, Christine Lagarde, dando il benvenuto alla Croazia al tavolo di Francoforte. Con l’inizio dell’anno la Croazia raggiunge infatti la piena integrazione nell’Europa con l’adesione all’Eurozona e l’ingresso nell’area Schengen. Il Paese balcanico completa così il lungo cammino verso le istituzioni euro-atlantiche, iniziato nel 2000 con l’arrivo al governo a Zagabria delle forze europeiste e democratiche, dopo gli anni Novanta segnati dalla sanguinosa disgregazione della Jugoslavia.
Sono due passi decisivi e per nulla scontati per la Croazia - Paese di 3,9 milioni di abitanti con un Pil di circa 60 miliardi di euro - che ha ancora problemi di corruzione e di eccessiva burocrazia, ma che meno di trent’anni fa era in guerra. E che oggi raggiunge la vicina Slovenia nella zona euro, mentre, più a sud, gli altri Paesi balcanici sono ancora lontani dall’adesione alla Ue, o sono addirittura ancora impelagati negli scontri tra diverse etnie, come Serbia e Kosovo.
Le risorse della Croazia
Nel superare i nazionalismi e resistere alle tensioni, la Croazia (come prima la Slovenia) hanno potuto contare sulla vicinanza geografica al blocco comunitario, su una società (in larga maggioranza cattolica) più orientata verso ovest rispetto alla Serbia (ortodossa), oltreché sulla forza del turismo, che vale il 20% del Pil e ha garantito, con gli arrivi dall’estero, un costante miglioramento degli standard di vita nel Paese. «Abbiamo recuperato nei confronti dei Paesi occidentali che hanno aderito alla Ue quasi un decennio prima di noi», ha detto il premier Andrej Plenkovic, 52 anni, aggiungendo che «la Croazia sta ancora cercando di raggiungere gli stessi standard economici e sociali, i livelli di investimento e il clima imprenditoriale dei Paesi più avanzati della Ue».
La Croazia ha saputo ricostruire le infrastrutture, ha aggiunto decine di migliaia di veterani di guerra al suo sistema pensionistico e ha migliorato la ricettività turistica, sulle sue spiagge di ciottoli e sulle centinaia di isole lungo la costa sul mare Adriatico. Ha fatto progressi nel contrastare la corruzione, anche nei governi di Plenkovic, sette ministri hanno dovuto dimettersi tra accuse di tangenti e conflitti di interessi. Zagabria ha dato inoltre stabilità all’economia anche con la scelta di ancorare la sua valuta, la kuna, all’euro.
Nel 2013 l’adesione all’Unione europea
Dopo avere aderito nel 2009 alla Nato, la Croazia è entrata come ultimo Paese nella Ue nel 2013. Diventa ora il ventesimo membro dell’Eurozona, che si allarga per la prima volta dal 2015 quando vi aderì la Lituania. Gli economisti sono concordi nel sostenere che l’euro porterà vantaggi al turismo e ulteriore stabilità all’economia croata , in una fase di alta inflazione, a novembre era al 19,5%, e tassi di interesse in aumento.
La zona Schengen ha invece visto il suo ultimo allargamento nel 2008, quando si estese alla Svizzera, e con l’ingresso della Croazia conterà 27 Paesi, per un totale di 420 milioni di abitanti. L’avvicinamento a Schengen non è stato semplice per la Croazia, che condivide un confine di mille chilometri con la Bosnia-Erzegovina, in un’area che, come dimostrano le bocciature di Bulgaria e Romania, è attraversata da traffici di persone e droga. Da oggi saranno aboliti tutti i controlli ai confini terrestri con la Slovenia e l’Ungheria, e quelli marittimi con l’Italia, mentre per il traffico aereo si dovrà aspettare marzo. «Euro e area di libero transito potrebbero aiutare anche le aree arretrate della Croazia, come l’entroterra dalmata», afferma Goran Saravanja, capo economista della Camera di commercio croata, ribadendo che «la prospettiva europea per la Croazia è incredibilmente importante».