Le reazioni

«Leggenda», «eterno», «uomo per bene»: il mondo dello sport ricorda Pelè

Dopo l’annuncio della morte del calciatore brasiliano si susseguono, minuto dopo minuto, i messaggi di cordoglio e commozione del mondo dello sport. La famiglia chiede al Santos di ritirare la maglia numero 10

3' di lettura

La morte del Rey ha travolto il mondo del calcio, e non solo. Mentre la famiglia di Pelé sta per ufficializzare la richiesta al Santos di ritirare la maglia numero 10, secondo quanto scrive il Globo Esporte, affinché «nessuno indossi la maglia che un tempo apparteneva al Re del calcio», l’omaggio al mito eterno del pallone mondiale è iniziato.

Giovedì sera l’arco di Wembley sarà illuminato con i colori del Brasile in omaggio a Pelé. Lo rende noto Sky News parlando di una decisione della Football Association, la federazione calcistica inglese.

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Per la Federazione brasiliana «la morte di Pelé è la notizia più triste riportata dalla Cbf dalla sua fondazione, 108 anni fa», si legge sul sito della Confederazione calcistica brasiliana. Il presidente Ednaldo Rodrigues, ha dichiarato il lutto ufficiale per sette giorni. «Sono profondamente commosso dalla scomparsa di Pelé. La Cbf renderà tutti i possibili tributi al più grande atleta di tutti i tempi. Pelé è eterno e lavoreremo sempre per preservare la sua storia e perpetuare la sua eredità», ha dichiarato Rodrigues.

Pelé, vita e carriera di una leggenda del calcio

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«Mi dispiace particolarmente per questa grava perdita per il mondo del calcio, che da oggi è un po’ più povero. Ci lascia un campione unico, il più grande nella sua epoca e insieme a Maradona, il più grande di sempre», sono state le prime parole di Dino Zoff, capitano dell’Italia campione del mondo nel 1982, che poi ha aggiunto: «Ci siamo incontrati e abbracciati diverse volte. C’è sempre stata cordialità tra di noi, era una persona a modo e per bene».

Usain Bolt, campione olimpico e primatista mondiale dei 100 e 200, rende omaggio a Pele’. postando, sul suo profilo Instagram, una sua foto abbracciato a O Rei, tutti e due sorridenti.

L’ex ct della Nazionale Arrigo Sacchi ricorda così all’Adnkronos, Pelé: «È stato un grandissimo giocatore, forse il più grande. Da quando guardo il calcio lui insieme a Maradona e Di Stefano sono stati i migliori e dopo loro metto Cruijff e Messi».

«Io l’ho anche allenato in una partita esibizione nel 1990 - aggiunge Sacchi -. Aveva quasi 50 anni e la mia squadra vinse quel match e lui mi disse scherzando alla fine della partita “mi devi la rivincita tra 50 anni”. Non so dove la faremo questa partita».

Anche l’allenatore Fabio Capello ha ricordato Pelè: «Ho avuto la fortuna di vederlo giocare, è stato il più grande. Paragoni con Maradona? Forse sono grandi di epoche diverse, ma per il periodo che ho vissuto e avendo avuto la fortuna di giocare contro di lui, anche se alla fine della carriera, ho potuto capire la sua immensa qualità. Lascia un grande segno nel mondo del calcio perché è stato uno di quelli che ha vinto più di tutti e non lo ha mai fatto pesare. Era uno modesto».

L’ex capitano della Roma Francesco Totti sceglie una una storia su Instagram per commentare la scomparsa, e poche parole: «Tu, il calcio. Ciao O Rei».

Anche José Mourinho sceglie Instagram per ricordando Pelé: «Nel 2005 ho ricevuto il premio BBC direttamente dalle mani del re, e ancora oggi è uno dei momenti di cui sono più orgoglioso».

Il cambione brasiliano è stato ricordato ufficialmente anche dal Real Madrid, uno dei club più forti al mondo. «Il Real Madrid, il suo presidente e il suo consiglio di amministrazione sono profondamente addolorati per la morte della leggenda del calcio mondiale Edson Arantes do Nascimento, Pelé, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi», si legge in un comunicato diffuso dal club spagnolo.

«Il Real Madrid desidera esprimere le sue condoglianze ai suoi familiari, ai suoi cari, ai club, alla Confederazione brasiliana e a tutti i tifosi di calcio in Brasile e nel mondo. La leggenda di Pelé - conclude la nota - rimarrà per sempre nella memoria di tutti coloro che amano questo sport e la sua eredità lo rende uno dei grandi miti del calcio mondiale».


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