Nelle prime dichiarazioni dal neo presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, è forte il richiamo alla responsabilità sociale delle imprese come parte importante e trasversale della politica industriale del Paese; una missione che deve essere indicata dagli azionisti, ma realizzata dai manager. Una responsabilità che ormai sta travalicando l'aspetto sociale e quindi l'attenzione verso le persone, gli stakeholder tradizionali e l'ambiente, per assumere un ruolo ancora più pregnante nel contesto socio-economico. Si profila infatti un'evoluzione verso una responsabilità civile, secondo le stesse parole dell'economista Stefano Zamagni in questo numero de “L'Impresa” - il magazine di management del Gruppo 24 Ore in edicola da venerdì 8 luglio a 6,90 € oltre il prezzo del quotidiano -, che ambisce a fare dell'impresa un soggetto politico che si “adopera per modificare le regole che non funzionano più, leggi comprese, e le fa muovere verso il bene comune”.
Un bene comune strettamente legato alle opportunità di creare ricchezza in un ecosistema favorevole. Non a caso in questo numero si parla anche di corporate governance e dell'importanza di assicurare criteri trasparenti e meritocratici nella selezione dei membri dei board. Un'assunzione di responsabilità che dovrebbe animare tutti gli uomini e le donne d'impresa e che ha impatti diretti sulle performance delle organizzazioni. Insomma, un numero che propone una riflessione estiva importante per il futuro del paese.
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