Nel 1970 le donne rappresentavano il 5% del talento nelle migliori orchestre degli Stati Uniti. Oggi la percentuale di musiciste donne ha raggiunto il 35% nelle più acclamate orchestre. Il cambiamento è stato facilitato dall’introduzione delle cosiddette audizioni cieche. Durante le audizioni la commissione responsabile della selezione non può vedere se la persona candidata è un uomo o una donna: una semplice tenda copre il palco. Viene così gestito l'impatto di possibili pregiudizi inconsapevoli di genere sulla percezione della qualità della candidatura.
Nonostante anni di impegno per la promozione della parità di genere, resiste nelle imprese il «soffitto di cristallo» che impedisce alle donne di raggiungere le posizioni apicali. I pregiudizi inconsapevoli sulla motivazione e sulle competenze femminili hanno un ruolo significativo: nell’inconscio collettivo resta vivo il paradigma donna-segretaria.
In Piazza Duomo campeggiò per anni, nel boom economico del secondo dopoguerra del Novecento, la pubblicità della segretaria Kores. Per chi giungeva a Milano in quegli anni la luce dei neon pubblicitari che dominavano Piazza del Duomo simboleggiava il progresso e la possibilità di accedere a un futuro migliore. L’8 giugno di ogni anno si festeggiava a Milano la «Giornata della segretaria» al termine della quale, con un concorso, si eleggeva la «Segretaria italiana dell'anno”. L’impiego segretariale, al tempo chiave di emancipazione della donna, rappresenta ancora una delle gabbie concettuali che impedisce la piena espressione del talento femminile. Gli stereotipi di genere possono riguardare anche gli uomini. In molti Paesi solo tra il 10 e il 20% degli insegnanti delle scuole elementari sono maschi.
Gli stereotipi che descrivono come crediamo che il mondo sia, spesso si trasformano in prescrizioni su come il mondo dovrebbe essere. Sia le donne, sia gli uomini tendono a essere discriminati nei mestieri che sono associati al sesso opposto. Gli uomini sono discriminati quando cercano lavoro come segretari e le donne sono discriminate quando cercano lavoro come dirigenti. Per creare pari opportunità per le donne musiciste, per gli insegnanti maschi e per qualsiasi altra persona è importante trovare soluzioni pratiche e ammettere l’esistenza di pregiudizi inconsci. Se le donne si uniformano allo stereotipo femminile di educatrici e di persone che si prendono cura degli altri tendono ad essere apprezzate, ma non sempre rispettate.
Quante volte abbiamo sentito, o visto riprodotti, gli stereotipi di genere? «Le donne sono particolarmente emotive e piangono». Oppure: «Le donne non sono in grado di gestire un budget, spendono sempre troppo». Oppure: «Le donne sono più interessate a costruire una famiglia anziché una carriera». O ancora: «Ha fatto carriera solo perché sa come sedurre gli uomini»”. Ciò che viene interpretato come imprenditorialità, autostima e capacità di visione in un uomo è spesso percepito come arroganza e autopromozione in una donna. Decine di studi hanno dimostrato che le donne affrontano un trade-off tra competenze e simpatia. Se le donne dimostrano di poter svolgere il lavoro di un uomo possono non rappresentare il modello culturale conscio o inconscio della donna ideale.
Secondo i sociologi, i bambini iniziano ad acquisire pregiudizi e stereotipi all'età di tre anni: per esempio interiorizzano espressioni linguistiche di pregiudizio razziale senza in realtà capirne il significato. Presto iniziano a sviluppare legami con il loro gruppo di riferimento e ad assumere atteggiamenti negativi verso altri gruppi razziali ed etnici. La maggior parte dei bambini acquisisce set di pregiudizi espressi attraverso insulti verbali, barzellette etniche e atti discriminatori. All’età di 9 anni un bambino può essere misogino, avendo appreso una forma di disprezzo per le donne dalle battutine degli adulti.
Una volta appresi, stereotipi e pregiudizi sono resistenti al cambiamento. Le persone abbracciano aneddoti che rinforzano i loro pregiudizi, mentre ignorano l’esperienza che li contraddice. Frequentemente le persone più soggette al pregiudizio finiscono per interiorizzare una valutazione negativa di sé. Così, le donne finiscono per interiorizzare i pregiudizi che le riguardano. Non è detto quindi che una selezionatrice donna sia più equa di un selezionatore uomo. Se le persone fossero finalmente consapevoli dei loro pregiudizi nascosti potrebbero monitorarli e cercare di migliorare i propri atteggiamenti prima che si manifestino in un comportamento individuale o sociale.
* Partner di Newton Management Innovation
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