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Nella Torre Allianz i bimbi in ufficio con la mamma e il papà

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Nella Torre Allianz i bimbi in ufficio con la mamma e il papà

«Ti ricordi cosa succede oggi? C’è la prova di evacuazione», dice la mamma. «Cosa vuol dire?», chiede il figlioletto con il badge di Allianz al collo, in bella vista, mentre saltella, risalendo verso la torre del gruppo assicurativo nel quartiere di Citylife a Milano. «Vuol dire che a un certo punto dovrebbe suonare una sirena e, a quel punto, noi dobbiamo uscire tutti dalla torre. È alle 10, tra un’oretta, quindi non stare a toglierti le scarpe», risponde la mamma. Con la fine della scuola il primo piano della torre Allianz, a Milano, è diventato molto di più di un luogo di lavoro. È il luogo dove stanno andando la mamma e il bimbo di cui abbiamo carpito il dialogo.

Bambini “al lavoro”
A raccontare questo luogo di lavoro che, quando finisce la scuola, viene aperto ai figli dei dipendenti è Maurizio Devescovi, direttore generale di Allianz in Italia che ha voluto fortemente questo progetto: «Mi è sembrata una cosa naturale da fare - racconta -. Nei periodi di chiusura della scuola i figli dei nostri dipendenti che frequentano le elementari possono accompagnare i genitori in ufficio. Per loro abbiamo allestito il primo piano con aree giochi, sala cinema. Qui vengono seguiti da educatrici professioniste con cui svolgono attività ludiche ed educative. Sotto gli occhi della mamma o del papà». A separare i genitori e i figli ci sono solo delle pareti di vetro che consentono di mantenere il “contatto” visivo e di restituire serenità a tutti. «Madri e padri, invece di sedersi nella loro consueta postazione nei diversi piani della torre, sono nelle sale confinanti con quelle dei bambini da cui possono vederli. È un’iniziativa che abbiamo realizzato sia a Milano che a Trieste e che ha avuto molto successo. A Milano le postazioni di lavoro sono 30 e per consentire a più lavoratori di poter partecipare al progetto abbiamo un calendario di rotazione. Naturalmente chi ha più figli di età compresa tra i 6 e gli 11 anni può portarli tutti», dice Devescovi. Quando arriviamo, è appena finito l’atelier, le educatrici stanno pulendo i tavoli, mentre si sente il vociare dei bambini che si sono trasferiti nella sala a fianco a giocare. Mamma e papà vedono ma non sentono presi nelle loro attività di lavoro quotidiane. Pochi minuti e sarà l’una, l’orario del pranzo e comincerà una pausa molto particolare per i lavoratori che scambieranno in tempo reale con i figli impressioni e programmi della giornata. Alle due, poi, si torna tutti alle rispettive attività.

Porte aperte
Il progetto di venire incontro alle esigenze delle famiglie durante il periodo delle vacanze scolastiche non è che uno di una lunga serie con cui la compagnia assicurativa guarda al benessere dei suoi 5.800 lavoratori che «hanno un turn over vicino allo zero», spiega Devescovi. I figli entrano nella vita professionale di madri e padri seguendoli al lavoro durante le vacanze ma anche attraverso gli spazi aperti, l’appuntamento annuale dedicato alle famiglie dei dipendenti, che si svolge in tutte le sedi Allianz. «È un’occasione che consente, anche ai più piccoli, di capire dove sono i genitori quando non sono con loro - continua Devescovi -, favorendo l’equilibrio tra vita lavorativa e familiare e il coinvolgimento delle famiglie».

Il nido
Per chi ha figli in età da nido Allianz fin dall’inizio degli anni 2000 ha pensato di offrire il servizio di asilo nido. A Trieste la compagnia ha realizzato il primo asilo nido aziendale del Friuli-Venezia Giulia. A Milano, con lo spostamento nella nuova sede di torre Allianz, anziché replicare l’esperienza pluriennale dell’asilo nido di Corso Italia, «si è scelta una nuova strada che va incontro alle specifiche esigenze delle famiglie in una città come Milano, dove lavorano molti pendolari - dice Devescovi -. Abbiamo previsto di offrire l’iscrizione a condizioni agevolate nei 19 asili nido del network Happy Child, a Milano e provincia, per far sì che le famiglie possano scegliere l’asilo nido più vicino a casa».

Lo smart working al 50%
Per migliorare il work life balance nel 2014 la compagnia ha iniziato la sperimentazione del lavoro agile che oggi riguarda quasi un lavoratore su cinque (1.100) e prevede che «ben il 50% del tempo lavorativo sia svolto da casa o da un altro luogo fuori dall’ufficio - spiega il manager -. I lavoratori in smart working formano delle coppie condividendo le scrivanie e gestendo in totale autonomia la presenza alternata in azienda. Per noi migliorare l’equilibrio tra il lavoro e la famiglia non significa solo aumentare il benessere dei lavoratori ma anche sperimentare continuamente soluzioni innovative che migliorano l’efficienza organizzativa». La nuova modalità di lavoro è stata supportata da forti investimenti in tecnologia che «ci consentono di gestire le riunioni con conference call, video conference o via Skype, utilizzando le Lim, le lavagne interattive multimediali. Tutto questo ha portato molta flessibilità, capacità di lavorare in team, un forte orientamento agli obiettivi», dice Devescovi.

Il welfare oltre la piattaforma
Il welfare di Allianz trova una sua rappresentazione anche nell’integrativo aziendale. L’ultimo, che è stato firmato a luglio dello scorso anno, ha previsto forte flessibilità di orario sia in ingresso che in uscita che in pausa pranzo, l’aumento dei buoni pasto, l’aumento a regime del Pap e l’aumento a regime del premio di risultato, con la possibilità di convertire il premio in servizi di welfare con una maggiorazione del 15%: proprio per questo è stata ideata una vasta piattaforma dove i lavoratori possono scegliere i servizi da pagare con il loro portafoglio welfare. Inoltre è stata prevista una una tantum con la possibilità di trasformarla in un importo superiore, scegliendo di metterla sulla previdenza integrativa che, tra l’altro, è stata aumentata dello 0,30%. Sulla Rms c’è stato un aumento del premio del 5%, sono stati aggiunti alcuni esami di alta diagnostica e sono stati ampliati i massimali delle visite specialistiche. Il pacchetto si completa con il servizio telefonico a supporto del benessere psicologico, il servizio di assistenza fiscale, i corsi di inglese on line gratuiti per i dipendenti e i loro familiari e la medicina preventiva che prevede una serie di controlli ed eventuali approfondimenti specialistici nel caso fossero necessari.

La valorizzazione dei giovani
Ad accoglierci nella torre Allianz c’è anche Gioia, 17 anni, quarta liceo classico. Da quando è finita la scuola ogni mattina lavora qui, mentre durante l’anno scolastico ha “saltato” tre giorni di lezione al mese per partecipare al sistema duale. Gioia è una dei 60 ragazzi che ogni anno svolgono il loro percorso di scuola-lavoro - che ha ottenuto la certificazione DUAL.Project della Camera di Commercio Italo-Germanica - in Allianz. Il progetto è stato riconosciuto dal ministero del Lavoro e dal Miur come best practice. «Possiamo considerarlo ancora un caso unico in Italia ma il nostro obiettivo è che venga replicato da altre aziende - osserva Devescovi -. Il sistema che abbiamo creato offre ai ragazzi una grande opportunità, quella di lavorare in un contesto organizzativo innovativo e di respiro internazionale e alla compagnia quella di poter aprire le porte ai giovani studenti con un regolare contratto di lavoro. Sono convinto che questa esperienza per loro si tradurrà in un reale vantaggio competitivo, quando entreranno definitivamente nel mercato del lavoro. Per noi il progetto è prima di tutto un investimento a favore dei giovani, ma ha avuto anche un inatteso ritorno in termini di entusiasmo tra i nostri dipendenti. È qualcosa che facciamo per la comunità a cui apparteniamo», spiega Devescovi. I giovani entrano anche in altri progetti della compagnia che assegna borse di studio per merito ai figli dei dipendenti che frequentano la scuola dalla quinta elementare fino all’università e offre un servizio di orientamento per i figli, fratelli e sorelle under 28 dei dipendenti. A loro vengono riservate giornate con i recruiter della compagnia in cui i ragazzi si possono confrontare con test motivazionali, colloqui in italiano e inglese, stesura del curriculum per entrare a piccoli passi nel mondo del lavoro.

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