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A Pitti 88 il Governo rinnova l’impegno a favore di Firenze e Milano

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SISTEMA FIERE

A Pitti 88 il Governo rinnova l’impegno a favore di Firenze e Milano

«Saper inventare, fabbricare e commercializzare nel mondo: su questi tre capisaldi non mancherà mai il sostegno del Governo alle imprese: Firenze è moda, è Pitti e tanto altro. Ecco perché ci sarà la possibilità di rivedere l’allocazione dei 18 milioni messi a disposizione del sistema fieristico di settore, sul totale di 45, riconsiderando il sostegno alla città e alla formazione delle filiere su nuove professionalità». Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, interviene all’inaugurazione di Pitti uomo 88, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, gettando acqua sul fuoco delle polemiche delle scorse settimane sulla spartizione dei fondi tra Milano, capitale delle sfilate, e il capoluogo toscano, con i fondi per Firenze giudicati incongrui rispetto al peso della città nel settore.

Un peso sottolineato invece dal sindaco Dario Nardella, che nel pomeriggio ha ricevuto l’omologo milanese Giuliano Pisapia nell’ambito del coordinamento delle due città della moda: «Dal 2007 al 2013 – ha detto Nardella – la città metropolitana ha visto crescere l’export manifatturiero del 20% rispetto alla media italiana del 7%, pur in una situazione congiunturale difficile, grazie soprattutto ai distretti della pelletteria, delle calzature e dell’abbigliamento. Qui si produce ormai il 2% del Pil nazionale e ancora di più si può fare se si allargano gli orizzonti a quel lifestyle che spazia dalla cultura all'hi-tech, dal cibo alla salute e all’arte».

A Firenze, insomma, arriveranno più risorse da parte del ministero e tocca all’Ice, ora, il compito di “rimboccare” la dote: «Da giugno 2015 a giugno 2016 – ha aggiunto il direttore generale Roberto Luongo – saranno investiti 35 milioni per il tessile-moda e immaginiamo uno stanziamento ulteriore per fiere come Pitti Bimbo e Pitti Filati, oltre che per progetti destinati allo sviluppo dei cluster: penso, ad esempio, al tessile di Prato. Intanto, stiamo portando a questa edizione di Pitti oltre 200 nuovi buyer».

E, a proposito di Pitti, forte del vento in poppa del super dollaro, «l’edizione 88 si profila – ha spiegato il presidente, Gaetano Marzotto – come quella dei record: su 1.178 espositori ci sono state 266 richieste di nuovi ingressi, di cui il 56% dall’estero: così, i marchi stranieri sfiorano addirittura quota 500, mentre i buyer arrivano da 120 Paesi, a testimonianza del peso globale della manifestazione. Ora serve un’accoglienza di qualità, e c’è un grande lavoro da fare sulla Fortezza da Basso».

Quella della riqualificazione della location è un’annosa querelle, che forse potrà essere finalmente risolta entro due anni, quando Firenze ospiterà il G7. «Da troppo tempo – ha ammesso Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio, socia del Centro di Firenze per la moda italiana (Cfmi) – parliamo di una “nuova” Fortezza, ma insieme a Comune e Regione Toscana stiamo lavorando per iniziare presto i lavori».

Per Claudio Marenzi, presidente di Sistema moda Italia, «l’export è fondamentale per l’intera industria italiana della moda, che deve far leva su dati molto incoraggianti: secondo Fondazione Edison, ci sono ben 932 prodotti della manifattura nazionale leader mondiali nei rispettivi segmenti, il che produce un saldo attivo della bilancia importante. È dunque il momento di investire sul reshoring, cioè sul rimpatrio delle produzioni delocalizzate, e di rilanciare le filiere a monte e a valle».

Secondo Lisa Ferrarini, vice presidente di Confindustria per l’Europa, «il consumatore globale cerca la qualità e l’eccellenza ancor più del semplice lusso. In tutti i campi, l’Italia vanta un patrimonio inestimabile nel bello e ben fatto, ma purtroppo da dodici anni è in corso a Bruxelles una battaglia sull’etichettatura obbligatoria, che avvantaggia appunto chi punta sulla qualità, in cui arrivano dei “no” senza motivazioni coerenti. Se non riusciremo a vincere sarà una disfatta pesante per tutti».

A tirare le somme dell’inaugurazione di Pitti uomo 88 – che ha premiato tra gli altri i fratelli Andrea, Luigi e Lorena Lardini, azienda di Filottrano che produce artigianalmente con il marchio proprio e anche per i big del lusso mondiale – è stato Stefano Ricci, presidente in prorogatio del Centro di Firenze per la moda italiana: «Il mio impegno operativo si è chiuso lunedì sera con il c€alcio storico e la serata nel complesso di Santa Croce che ha lasciato italiani e stranieri a bocca aperta. In questi tre anni, per la prima volta, il Governo ha preso iniziative concrete di cui vediamo gli effetti. Senza quelle risorse un simile evento sarebbe impensabile. Al nuovo presidente e al nuovo consiglio raccomando di avere cura di Pitti uomo e di impegnarsi su Pitti Bimbo e Pitti Filati, che in questo mandato non sono riuscito a concretizzare».

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