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Stefano Rosso: «Così ho raccolto il testimone di mio padre Renzo…

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nuove generazioni

Stefano Rosso: «Così ho raccolto il testimone di mio padre Renzo in Otb»


«Prendere le redini di un'azienda non è facile per la seconda generazione: bisogna subito prendere coscienza del fatto che il proprio percorso deve essere diverso da quello dell'imprenditore che ha fondato l'azienda, eppure nel solco dei valori che caratterizzano quella realtà. Non è tutto: per sopperire alla mancanza di quel talento naturale che ha portato la prima generazione a fondare l'azienda bisogna essere molto preparati sia sul piano dell'istruzione sia su quello dell'esperienza sul campo». Stefano Rosso, classe 1979, dal febbraio 2013 è amministratore delegato del gruppo Only The Brave (Otb, con un fatturato 2014 di 1,56 miliardi), cui fanno capo, oltre al marchio Diesel, Maison Martin Margiela, Viktor&Rolf, Marni, oltre a Dsquared2 e Just Cavalli in licenza.

Il gruppo deve le sue fondamenta a un'azienda che, alla fine degli anni 70, nacque con l'intento di rivoluzionare il mondo del denim: Diesel. A crearla è stato l'imprenditore veneto Renzo Rosso, che mantiene la presidenza della holding Otb. Stefano è il primogenito dei suoi sei figli, che a breve diventeranno sette: la famiglia Rosso è un esempio di come il passaggio generazionale nelle aziende italiane, di moda e non, rappresenti da un lato un passo obbligato e, dall'altro, per avere successo, debba avvenire all'insegna della continuità, ma anche dell'evoluzione. Di questo tema Stefano Rosso è stato invitato a parlare lo scorso 23 settembre all'università Bocconi nell'ambito dell'incontro “Made in family business: from revolution to evolution”: ad emergere non è stato solo il tema del passaggio generazionale – e del conseguente confronto padre-figli – ma anche quello della trasformazione dell'azienda in una realtà più ampia e complessa, che è avvenuto di pari passo con il cambio di guida.

Tutti i cambiamenti che coinvolgono Otb muovono da un concetto chiave: «Abbiamo tutti ben chiaro in testa che il gruppo è più importante delle persone che l'hanno fondato – dice Rosso – e, di conseguenza, siamo sempre dell'idea che nel momento in cui la famiglia Rosso non andrà più bene cederemo il passo a qualcuno in grado di far crescere al meglio l'azienda». In questo padre e figlio sembrano essere sulla stessa lunghezza d'onda: in occasione del debutto in Borsa di Yoox/Net -a-porter, lunedì scorso, Renzo Rosso non ha escluso la possibilità di una quotazione anche per Otb. «Il nostro oggi è un gruppo che punta a crescere attraverso lo sviluppo dei propri brand – spiega Stefano – deve mettere a disposizione dei marchi, cui lasciamo massima libertà creativa, competenze e servizi – tra cui le risorse umane, la logistica, l'assistenza fiscale – che non necessariamente sono nel loro dna ». L'obiettivo di Stefano Rosso è quello di uno sviluppo organico, che segua quattro valori chiave: «Il coraggio, per guardare le cose da una prospettiva differente; l'eccellenza, perché è fondamentale migliorarsi; il rispetto sia verso i consumatori sia per chi lavora nel gruppo; e l'evoluzione, decisiva per il futuro».

Il passaggio da azienda a holding non è stato semplice e ha portato la famiglia Rosso a ripensare anche la governance aziendale: «Due anni fa abbiamo cominciato a rivedere meccanismi radicati sul fronte organizzativo: la scelta è stata quella di dare più potere ai nostri manager pur continuando ad esercitare un controllo “centralizzato”». Il confronto con il padre rimane fondamentale: «È positivo che ci sia. Poi noi siamo due persone molto diverse: lui ha un approccio da gladiatore, in stile “metti due persone in un'arena e qualcuno vincerà”; io preferisco metterle attorno a un tavolo e farle discutere alla ricerca di una soluzione comune».

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