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Le fashion week portano a Milano anche 42 milioni di euro. Dalla Lombardia…

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l’indotto

Le fashion week portano a Milano anche 42 milioni di euro. Dalla Lombardia il 25% dell’export di moda made in Italy

Una vetrina per le griffe, che beneficiano delle visite dei turisti internazionali ai flagship store blasonati del centro. Ma anche un hub per la moda globale,con gli addetti ai lavori che sbarcano in città per la settimana della moda. E, ancora: una città importante dal punto di vista produttivo, non solo commerciale. Milano, che nell'ultimo decennio era stata considerata la meno cool delle quattro capitali della moda internazionale è oggi al centro dell'attenzione.

Lo testimoniano le cifre, in primis quelle dell'indotto generato dalle settimane della moda, quattro ogni anno tra maschili e femminili: secondo Cristina Tajani, assessore alle Attività produttive e alla Moda , già membro della giunta Pisapia, sette giorni di sfilate donna - le più ricche di eventi, nonchè le più seguite - generano un indotto di circa 42 milioni di euro. Nel dettaglio, secondo la Camera di commercio di Milano, la fashion week femminile porterebbe circa 15 milioni di euro in ricavi per le imprese del settore alberghiero di Milano e provincia. Una cifra significativa che nel 2016 è aumentata del 15% rispetto all'anno precedente e si riflette nell'occupazione degli hotel che, nei primi tre giorni di show in particolare, toccherebbe l'80-90%.

Milano è una meta chiave per i buyer internazionali poichè è un hub commerciale, ricco di showroom, e su questo fronte continua ad attrarre investimenti importanti da parte delle aziende internazionali: proprio ieri Kering ha annunciato l'apertura del nuovo Gucci Hub, 35 mila metri quadrati (showroom incluso) in un'ex fabbrica aeronautica.

La città è anche un punto di riferimento sul piano della formazione con studenti da tutto il mondo che scelgono le scuole private o le università pubbliche milanesi per dare solide fondamenta alla propria carriera nella moda.Ciò che distingue Milano dalle altre capitali “creative”, in sostanza, è il forte legame con il tessuto produttivo, sia esso artigianale o industriale: secondo la Camera di commercio di Milano, infatti, la Lombardia esporta prodotti del comparto tessile-moda per 11,8 miliardi di euro, pari al 25% del totale italiano, e il capoluogo lombardo guida la classifica delle principali province italiane in termini di export di prodotti tessili, confezionati e accessori. Nel 2015, infatti, Milano ha venduto all'estero merce per oltre 5,6 miliardi di euro.

Il made in Milano riscuote sempre maggiore successo oltre confine: nel 2015 ha registrato un aumento del 5,7%, una percentuale oltre quattro volte superiore rispetto al +1,3% messo a segno dalla Lombardia nel suo complesso. Da Milano, in particolare, partono tessuti a maglia, abbigliamento, pellicce, ma anche passamanerie e ricami. Gli stessi prodotti che sfileranno in passerella da oggi, a concreta dimostrazione del circolo virtuoso creato alla filiera corta.

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