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Milano XL, focus sostenibilità per la seconda edizione

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Milano XL, focus sostenibilità per la seconda edizione


Sostenibilità. È il tema chiave della manifestazione 2018 con sei maxi cubi interattivi installati in città e aperti al pubblico. Nella foto: il cubo di Federorafi in Galleria
Sostenibilità. È il tema chiave della manifestazione 2018 con sei maxi cubi interattivi installati in città e aperti al pubblico. Nella foto: il cubo di Federorafi in Galleria

Mostrare l’eccellenza e la bellezza , con sei installazioni interattive, a forma di cubo, posizionate nel cuore della città e pensate per attirare la curiosità di milanesi e turisti. E dimostrare l’impegno sempre maggiore per la sostenibilità ambientale e sociale, si tratti di abbigliamento, conceria, gioielleria, occhiali oppure cosmetica.

Proprio con il titolo “Mostra-Dimostra”, il 12 settembre prossimo parte la seconda edizione di Milano XL, manifestazione che, nell’arco di 13 giorni e in piena sinergia con la fashion week donna in scena dal 19 al 24 settembre, celebra la moda italiana nella sua versione allargata, raccontando un settore industriale che vale 82miliardi di euro e coinvolge 67mila imprese, per un totale di oltre 600mila addetti, in tutta la penisola.

La kermesse, curata sul piano artistico da Luca Stoppini, è una delle espressioni concrete del lavoro di sistema che le istituzioni e le imprese del settore hanno cominciato a fare ormai anni fa: Milano XL nasce, infatti, dall’alleanza tra il ministero dello Sviluppo economico, il Comune di Milano e Confindustria moda. Un «gioco di squadra che vede insieme pubblico, privato e associazioni», come l’ha definito Beppe Sala, sindaco del capoluogo lombardo, «per promuovere in modo concreto e creativo l’immagine dell’Italia e del suo sistema moda nel mondo. Industria e cultura, del resto, non sono due mondi a parte».

Milano XL – nella quale sono stati investiti 3,2 milioni di euro, di cui 2,4 da finanziamenti pubblici – è, di fatto, una piattaforma pensata per un pubblico internazionale di compratori (a livelli diversi della filiera: dal tessuto al prodotto confezionato) che sono affascinati non solo dall’estetica dei prodotti made in Italy, ma anche dal processo che porta alla loro creazione. E che, con i loro acquisti trainano i conti del sistema.

«Nel 2017 la moda italiana, allargata anche alla cosmetica, ha esportato beni per circa 66 miliardi di euro, con un’incidenza di circa il 15% sul totale dell’export italiano, in crescita del 5,5% – ha spiegato Michele Scannavini, presidente di Ice-Ita – che continua anche nei primi mesi del 2018. Il settore, infatti, ha registrato un incremento del 3,5 per cento». Da qui la necessità di continuare a coltivare i contatti esteri, promuovendo il made in Italy oltre confine: «In tre anni Ice ha destinato alla moda un quarto dei 520 milioni di euro di budget per l’internazionalizzazione –spiega Scannavini – . Abbiamo avuto un’attenzione particolare da parte del Governo e speriamo di continuare ad averla: entro la fine di settembre si riunirà la cabina di regia del Piano made in Italy per definire priorità, stanziamenti e strategie».

È sulla stessa lunghezza d’onda Licia Mattioli: «Nella promozione delle imprese all’estero l’Italia ha fatto sistema e ha funzionato. Andiamo avanti e continuiamo nel solco di quello che è stato fatto», ha detto la vicepresidente di Confindustria con delega all’internazionalizzazione. Che ha auspicato anche la ripresa dei lavori del Tavolo della Moda, attorno al quale, nell’ultimo anno e mezzo hanno dialogato le diverse anime del settore. Decidendo, tra le altre cose, proprio di dare vita a Milano XL: «Questo evento è uno strumento commerciale unico, perché durante la settimana della moda a Milano arrivano persone da tutto il mondo e i comparti del settore della moda che hanno la possibilità di esporre in questo periodo sono valorizzati», ha aggiunto, ricordando che Milano XL è pensata anche per il grande pubblico e che chiunque, milanesi e turisti, possono entrare e uscire dai “cubi”.

A ricordare l’impatto della moda sulla città di Milano è stato Alessandro Spada, vicepresidente vicario di Assolombarda: «Il fatturato della filiera quest’anno raggiunge l’1,5% del totale dell’economia dell’area metropolitana eMilano e l’area metropolitana mostrano un fatturato per addetto pari a 340 mila euro, un numero in linea con quello di Parigi e più del doppio di quello di Barcellona». In città fervono i preparativi: si lavora all’installazione dei cinque cubi, ciascuno dei quali racconta un settore (tessile, pelle, occhiali, gioielli, cosmetici), e al sesto cubo, in Piazza della Scala, che affronta trasversalmente il tema della sostenibilità e fa da raccordo tra Milano XL e la seconda edizione dei Green Carpet Fashion Awards, gli Oscar della moda ”responsabile”, in programma il 23 settembre proprio alla Scala.

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