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Ferragamo inaugura Pitti Uomo con uno show in piazza della Signoria

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sfilate

Ferragamo inaugura Pitti Uomo con uno show in piazza della Signoria

«La moda maschile, al momento, versa in condizioni disastrose – dice Paul Andrew, direttore creativo della maison Salvatore Ferragamo –. Ovunque si guardi sono solo felpe con logo giganteschi, e sneaker con suole ancora più gigantesche. Quel che voglio fare per questa maison è l’esatto contrario».

Dopo alcune stagioni di show misti, Ferragamo torna a far sfilare l'uomo da solo, e lo fa rientrando a casa, durante il primo giorno di Pitti Uomo, in quella Firenze che è tratto caratterizzante e identitario per il marchio.

Location d’eccezione: Piazza della Signoria
Il set è nudo – file di panche specchiate, e basta più – perché la location d’eccezione altro non chiede: Piazza della Signoria, mai finora usata come teatro di un fashion show. In cotanto splendore fiorentino, in effetti, sneaker e felpe – il grado zero dello stile contemporaneo – avrebbero sfigurato. Di hoodie non se ne vede una, e le scarpe ginniche hanno suole vulcanizzate dalla allure d’antan e fortemente analogica.

Niente nostalgia, ma bando allo streetwear “classico”
Andrew, però, non è paladino di una formalità di ritorno che potrebbe anche apparire anacronistica. Lavora piuttosto su una fusione e ibridazione di codici che trasfigura forme e volumi presi dall’abbigliamento da lavoro – shorts, parka, anorak, tute – attraverso l’uso pittorico del colore, le materie dense e preziose – pelle in primis – e una artigianalità alta e affatto italiana. Questa non è certo moda che urla: una sobrietà tesa, pragmatica e discreta è parte del codice scelto da Andrew, interessato più all’uso effettivo dei capi che non alle boutade da show. Il cast trasversale per età e tipi fisici dimostra la validità dell’assunto stilistico, che supplisce ad una certa freddezza con un ispirato pragmatismo. Il messaggio è chiaro e condivisibile. In tanta sintesi, la manciata di look femminili sono un contorno non del tutto necessario.

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