Il procuratore generale dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (Dnr) ha aperto un procedimento penale nei confronti della leadership ucraina, ritenuta responsabile dello scoppio della guerra in Donbass. Lo ha riportato l'agenzia di notizie di Donetsk, rilanciata dai media russi. Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, il premier, Arseni Yatseniuk, il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale e di Difesa, Olexandr Turchinov sono indagati per la pianificazione e l'avvio di una guerra di aggressione nelle regioni russofone. Il procedimento si basa sull'articolo 423 del codice penale della Dnr.
Senza l'accordo con la popolazione del Donbass e delle proclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, la leadership ucraina avrebbe organizzato l'invasione di questo territorio da parte di gruppi armati illegali , denunciano ancora dalla procura generale dei separatisti.
Dall'inizio del conflitto nell'est ucraino, secondo l'Onu, sono morte più di 5.600 persone.
Intanto i separatisti filorussi hanno iniziato il ritiro dell'artiglieria peante dalle aree sotto il loro controllo nell'est dell'Ucraina, dove sono terminati i combattimenti. Lo riporta l'agenzia Interfax, citando l'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk.
E ancora, “centinaia di soldati ucraini si stanno arrendendo a Debaltsevo” e “consegnano le armi”: lo riferisce Maksym Leshcenko, capo dello staff dell'amministrazione dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, citato dalle agenzie russe. Debaltsevo è lo strategico nodo ferroviario conteso da settimane tra Kiev ed i separatisti, che ieri hanno sferrato per la prima volta un pesante attacco all'interno della città
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