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Capodanno cinese, tempo di bonus. Le aziende hi-tech cinesi…

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HIPO E BONUS

Capodanno cinese, tempo di bonus. Le aziende hi-tech cinesi trattengono i talenti a colpi di Suv e azioni, e noi?

To: HIPO (high-potential employee)
Subject: New year’s gift
Mister Martin Yu è pregato di ritirare l’omaggio portato dalla nuova Luna: una Porsche Panamera l’aspetta nel posto assegnatole nel parcheggio aziendale.

A quanti italiani è successo negli ultimi anni di ricevere una mail simile a questa? Molto pochi o nessuno. Non è così in Cina dove le recenti quotazioni hanno immesso dei colossi dell’high tech molta liquidità, si pensi ad Alibaba. Il boom delle aziende Internet cinesi, anche piccole, è indubitabile e si misura anche su bonus e regali che vengono elargiti ai dipendenti con il nuovo anno lunare. Per alcuni, i festeggiamenti, che culmineranno il 19 febbraio, sono già iniziati nel migliore dei modi. Dieci top executive della Cheetah mobile, come racconta il Wall Street Journal, hanno ricevuto come omaggio per le ottime performance, un suv BMW X1. I dipendenti di Baidu hanno invece riempito lo stadio di Pechino (18mila posti) assistendo all’assolo sulla batteria del fondatore Robin Li, vestito con un costume dorato da guerriero di terracotta, e al live della CFO Jennifer Li che ha cantato "Let It Go", la ballata del film Disney "Frozen", con addosso un vestito di lustrini blu circondata da bambini vestiti da pupazzi e fate della neve. Oltre allo spettacolo alcuni manager dalle alte prestazioni sono stati premiati con un bonus pari à 50 mensilità di stipendio. Anche il fondatore del sito di ecommerce JD.com. Richard Liu, si è esibito alla cena annuale e ha distribuito 1 milione di yuan in contanti a 50 dipendenti. Altre aziende invece si sono astenute dai party aumentando però, nell’ultimo anno, lo stipendio dal 10 al 20% per evitare che i talenti abbandonassero la casa madre per migrare altrove.

La situazione italiana nell’IT è molto diversa. Piccole e medie aziende di cui poche quotate. Anche se il debutto in Borsa di Banzai, la società fondata nel 2008 da Paolo Ainio e partecipata dal fondo Sator di Matteo Arpe, vivacizza un po’ il mercato. Il problema più grande da noi, resta comunque la mancanza di talenti dovuta alla poca attrattività delle internet company nostrane, rispetto a piazze più effervescenti come quella londinese. Anche se non si hanno le disponibilità finanziarie delle start up cinesi, londinesi o americane è comunque possibile mettere in pratica alcune strategie per cercare di arginare la migrazione dei più bravi. Ecco quali sono gli strumenti più usati per sanare l’emorragia.

1-    Il sistema dei premi. I riconoscimenti monetari legati alle performance devono essere misurabili, chiari e trasparenti con un forte incentivo iniziale e poi diluiti sapientemente: “Più resti con noi più ti premiamo”.

2-    Autonomia nel lavoro. Chi lavora nelle aziende di tecnologia ha una serie di strumenti che gli permettono di organizzare al meglio il lavoro da remoto. Dare dunque maggiore libertà nella gestione delle mansioni dei dipendenti che hanno potenziale è un incentivo a costo zero e va incentivato.

3-    Servizi di welfare. Asilo aziendale, maternità pagata, bonus baby sitter o bonus badanti, polizze malattia sono preziosi, non solo per le mamme manager.

4-    Velocità della crescita. Gli obiettivi di carriera devono essere fissati, condivisi e applicati ma su una scala temporale ragionevole. Lo scatto previsto dall’anzianità non deve essere proposto dopo 3/5 anni, per il mondo della tecnologia sono troppi. Ogni 12 mesi l’HIPO deve essere messo nelle condizioni di cambiare ruolo e stipendio.

5-      La vicinanza al potere. Soprattutto in occasioni di meeting fuori dai confini aziendali, per non alimentare gelosie nello staff, il capo deve avere a fianco a sé un manager dall’alto potenziale. Il giovane promettente, anche se senza cariche operative, deve poter sentire che il potere è alla sua portata.

6-      Protezione dei talenti. In tempi di crisi chi ha potenziale andrebbe preservato dai tagli indistinti.

7-      La strategia ha più impatto dei benefit. Lo dimostra Tesla che è riuscita strappare negli ultimi anni 150 ingegneri alla Apple, nonostante questa abbia cercato di trattenerli con bonus da 250mila dollari e aumenti di stipendio fino al 60%. Elon Musk ha dalla sua parte una prospettiva di crescita che l’azienda di Cupertino ha perso. La sfida delle auto che si guidano da sole è appena iniziata e Tesla è la top player in questo mercato del futuro.  

 

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