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Spagna, gli oracoli hanno fallito: tutte sballate (per difetto)…

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ECONOMIA OLTRE LE ATTESE

Spagna, gli oracoli hanno fallito: tutte sballate (per difetto) le stime sul Pil

La Spagna ha stupito tutti. Società di ricerca, professori universitari, analisti delle grandi banche, think tank, istituzioni internazionali, esperti della Commissione europea e lo stesso governo di Madrid. Nessuno aveva previsto che l’economia spagnola si sarebbe tanto rafforzata nel corso del 2014 da arrivare a chiudere l’anno con un incremento del Pil dell’1,4 per cento. Tutti erano rimasti cauti con dati sotto l’1,1% sottostimando la ripresa di un Paese che veniva da sei anni di recessione quasi continua. Tra gli oracoli meno attendibili, l’Ocse aveva indicato un aumento dello 0,4%, l’Economist si era fermato allo 0,1%, mentre per il Fondo monetario internazionale il Pil avrebbe dovuto restare addirittura invariato, con una crescita nulla.

Nessuno scommetteva sulla Spagna, travolta dalla crisi finanziaria internazionale, dal crollo del settore immobiliare, costretta a chiedere aiuto all’Unione europea per risanare le banche al collasso. E invece la quarta economia dell’Eurozona sembra essere riuscita a lasciarsi il peggio dietro le spalle. Anche se ci vorranno almeno cinque anni prima che Madrid riesca a tornare ai massimi del Pil raggiunti nel 2008 prima della grande crisi. Mentre perché il tasso di disoccupazione, oggi ancora altissimo, intorno al 24% scenda fino ai livelli pre-crisi dovranno passare almeno altri dieci anni. Ma attenzione, anche queste sono previsioni e, come si è visto, possono essere sbagliate.

I tre ultimi anni sono particolarmente indicativi di quanto sia difficile elaborare previsioni attendibili sulla crescita economica di un Paese. Nel 2012 gli esperti furono troppo ottimisti sulla ripresa spagnola, forse confusi dalle tante misure di riordino del bilancio pubblico e di contenimento del deficit, oltre che dall’impatto negativo della crisi del debito sovrano in tutta Europa: indicarono un Pil in aumento dell’1,1% ma si ebbe una contrazione dell’1,4 per cento. Nel 2013 le previsioni vennero invece confermate in pieno dai fatti con un Pil in calo dell’1,3 per cento. L’anno scorso tra gli economisti è tornato il pessimismo, con non pochi problemi per l’attendibilità delle loro stime. «Nelle analisi dei dati - dice Enrique Verdeguer, direttore di Esade Madrid, che tutti gli anni mette a confronto previsioni e realtà economica - le maggiori difficoltà di previsione da parte degli esperti si hanno in coincidenza delle inversioni di tendenza».

Nel 2015, è ormai chiaro, tutte le previsioni saranno calibrate sull’ottima progressione fatta registrare dall’economia spagnola quest’anno. Tutti allineati dietro al premier Mariano Rajoy, anche troppo cauto l’anno passato, che due giorni fa si è spinto: «Pensiamo che l’economia spagnola crescerà del 2,4% nel 2015 ma la realtà potrebbe anche superare le aspettative». Non si sa mai, sono previsioni.

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