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Tsipras riapre la «Rai» greca

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PRESENTATO PROGETTO DI LEGGE

Tsipras riapre la «Rai» greca

Tsipras abbandona uno dei provvedimenti più discussi del precedente governo greco. L’esecutivo guidato dalla sinistra radicale di Syriza ha deciso infatti la riapertura della tv pubblica Ert, annunciando la riassunzione per chi lo vorrà.
La televisione pubblica ellenica era stata chiusa nel giugno 2013, nell’ambito del piano di privatizzazioni richieste dai creditori internazionali. I giornalisti e i tecnici avevano inizialmente tentato di resistere, occupando gli studi e continuando a lavorare, affidandosi a reti private per la messa in onda dei programmi. La chiusura della Ert aveva portato al licenziamento di circa 2.800 persone.

Il governo della sinistra radicale di Syriza ha reso noto di aver presentato un progetto di legge che sarà in Parlamento il 5 marzo e che prevede la riapertura della radiotelevisione pubblica Ert, chiusa dal precedente esecutivo conservatore guidato da Antonis Samaras.
Un anno dopo la chiusura, Ert era stata rimpiazzata da Erit, struttura con 500 impiegati in tutto, ovvero meno di un quinto del personale di ERT.

La clamorosa decisione era stata annunciata l’11 giugno 2013. Alla mezzanotte di quel giorno erano state sospese le trasmissioni della tv e della radio pubblica. la mossa rientrava nell'ambito del programma delle privatizzazioni delle aziende a partecipazione statale concordato con la troika (Ue-Bce-Fmi). La Ert era considerato un caso particolare di «sacche di opacità e incredibile spreco di denaro pubblico». Costava 300 milioni di euro all'anno, «da tre a sette volte le altre tv e ha da quattro a sei volte il personale di altre strutture con ascolti ridotti. Per questo il governo ha deciso di chiuderla», aveva dichiarato il portavoce di Samaras.

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