TOKYO – Due missili nordcoreani a corto raggio, sparati in mare di prima mattina, hanno segnalato oggi la collera di Pyongyang per le esercitazioni militari congiunte tra forze armate statunitensi e nordcoreane, a poche ore dal loro inizio. Il copione non è nuovo, in quanto la Corea del Nord, come sempre, con un duro linguaggio ha definito le manovre annuali – denominate “Key Resolve” e in programma fino al 13 marzo - dei due alleati come un preparativo di guerra e ha assicurato di essere pronta a reagire in modo devastante.
I missili, secondo il portavoce della difesa sudcoreana, si sono inabissati in mare dopo aver percorso circa 490 chilometri al largo della costa orientale della penisola: non avendo Pyongyang emesso alcun avvertimento alla navigazione, la misura è considerata decisamente provocatoria. A Tokyo il capo di Gabinetto Yoshihide Suga ha stigmatizzato l'accaduto, sottolineando appunto i pericoli per la navigazione aerea e marittima: il governo giapponese ha elevato una protesta formale. Tuttavia Tokyo è anche interessata a non tagliare il filo del dialogo riallacciato nel luglio scorso, quando ha allentato alcune sanzioni in cambio della riapertura di indagini sulla sorte di vari cittadini giapponesi rapiti e portati in Corea del Nord negli anni '70. La Cina ha invocato tutte le parti alla calma per allentare le tensioni regionali.
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