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Robert Shiller: «Nuova esuberanza irrazionale sui mercati»

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PIANETA GIAPPONE

Robert Shiller: «Nuova esuberanza irrazionale sui mercati»

TOKYO – Ha aggiunto un capitolo sul mercato dei bond alla terza edizione del suo libro “Irrational Exuberance” (Princeton University Press) , già uscito nel 2000 (con la predizione dello scoppio della bolla Internet) e ripubblicato nel 2005 (con un allarme sulla crescente bolla del mercato immobiliare). Ora il premio Nobel Robert Shiller, 68 anni, avverte che i segnali di esuberanza irrazionale degli investitori si sono rafforzati dopo la crisi finanziaria globale del 2008-2009. Gli alti prezzi di azioni e obbligazioni e le indicazioni di surriscaldamento dei mercati immobiliari di alcuni Paesi evidenziano la persistente attualità dell'argomentazione “classica” di Shiller, secondo cui una volatilità guidata da fattori psicologici non necessariamente razionali è una caratteristica inerente ai mercati finanziari, dove impeti di euforia posso guidare le quotazioni ad altezze insostenibili così come uno scoraggiamento collettivo anche improvviso può deprimerle oltre quanto appaia “razionale”.

Intervenendo al Foreign Correspondents' Club of Japan a Tokyo, Shiller (attualmente Sterling Professor of Economics a Yale) ha anzitutto sgombrato il campo dall'equivoco secondo cui lui sarebbe un catastrofista: se la prossima crisi finanziaria è una questione di tempo – non si tratta di “se” ma di “quando” – in quanto la storia ci insegna che le crisi ci sono sempre state da molti secoli, “non vorrei sembrare pessimista: non sto predicendo che sia dietro l'angolo”. Tuttavia ha segnalato come un potenziale fattore destabilizzante il mercato obbligazionario (specie negli Usa), dove a tassi sui minimi storici corrispondono prezzi altissimi nonostante – e questa è la differenza rispetto ai precedenti di esuberanza – l'attesa di ritorni non sia affatto alta, anzi.

Il premier giapponese Shinzo Abe si era rivolto anche a Shiller per un consiglio, quando meditava se procedere a un ulteriore aumento dell'Iva, come già previsto, o rinviarlo (alla fine infatti ha procrastinato). Del resto, è proprio in riferimento al Giappone che l'allora presidente della Federal reserve, Alan Greenspan, coniò la frase “irrazionale esuberanza” (forse avendo come fonte lo stesso Shiller) in relazione alla frenesia dot-com che finì poi in una bolla e come avvertimento a non ripetere l'esperienza del Sol levante alla fine degli anni '80.

Shiller ritiene che uno dei motivi del boom dei prezzi obbligazionari stia nelle preoccupazioni determinate dai rapidi cambiamenti tecnologici che “mettono a rischio ogni tipo di lavoro” e diffondono timori paralizzanti che limitano le nuove iniziative economiche. Anche lui parla dell'effetto negativo delle crescenti disparità socioeconomiche, ma rispetto a Thomas Piketty enfatizza appunto il ruolo delle tecnologie. E arriva a ipotizzare che dovrebbero diventare possibile forme di “assicurazione” contro gli effetti di Internet sulle professioni: ad esempio, un giovane che studia in un campo specializzato dovrebbe potersi assicurare contro la prospettiva che la sua professione diventi nel tempo obsoleta.

Alla domanda sull'euro, Shiller risponde che si tratta di un ottimo esperimento politico per un continente reduce da secoli di guerre, ma che la moneta unica non è fondata su solidi presupposti economici. La sua sopravvivenza è quindi una questione politica, indipendente dalla sua convenienza economica per vari Paesi. In questo senso, anche l'euro rientra dunque sotto un ombrello di irrazionalità di scelte economiche, portato a dimensione statale. Però Shiller, che è anche co-fondatore e chief economist della società di investment management MacroMarkets, attualmente è più ottimista sull'azionario europeo rispetto a quello statunitense e non vede all'orizzonte una crisi della moneta unica. Per saperne di più, si può consultare il suo sito www.irrationalexuberance.com. O leggere la riedizione del libro che ha contribuito nel 2003 a fargli ottenere il Nobel.

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