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Il Brasile recupera 45 milioni di tangenti. In Svizzera il tesoro dei…

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Il Brasile recupera 45 milioni di tangenti. In Svizzera il tesoro dei manager Petrobras

La creazione di Petrobras (colosso energetico del Brasile), nel 1953, venne accompagnata da uno slogan, O petroleo è nosso, il petrolio è nostro. Nessuno avrebbe immaginato, sessant'anni dopo, che i manager brasiliani di Petrobras lo avrebbero considerato talmente “nostro”, anzi “loro” da deviare miliardi di euro in Svizzera, in tangenti.

Anche per questo il Brasile di Dilma Rousseff vive una crisi politica ma soprattutto morale. Oggi però un primo timido risultato è stato raggiunto: la magistratura federale brasiliana ha fatto rientrare da conti bancari in Svizzera l'equivalente di 45 milioni di dollari frutto di tangenti pagate a Pedro Barusco, ex manager di Petrobras.

Si tratta del maggior rientro di capitali della storia del Paese. Finora erano tornati in patria 26 milioni di dollari appartenenti all'ex direttore della statale petrolifera, Paulo Roberto Costa, attualmente in carcere per corruzione.

Il risultato è stato ottenuto grazie al patteggiamento tra Barusco e il pm: il primo otterrà una riduzione della pena in cambio di informazioni riguardanti lo schema di mazzette esploso all'interno di Petrobras e oggetto dell'inchiesta denominata Lava Jato, autolavaggio. Ma si tratta di una cifra esigua rispetto al valore delle tangenti: gli inquirenti calcolano che siano stati deviati dal gigante statale del greggio almeno 4 miliardi di dollari.

Secondo Barusco, il sistema di bustarelle venne “istituzionalizzato” a partire dal 2003.

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