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Siria, un Paese al buio. La guerra ha «spento»…

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dopo quattro anni di conflitto

Siria, un Paese al buio. La guerra ha «spento» l’83% delle luci

Attraverso l'occhio del satellite, sospeso nello spazio, appare come una grande macchia scura, puntellata di piccole luci solo in alcune aree. Non è una grande foresta tropicale, né un'area desertica. Si tratta della Siria, un Paese arabo florido e tutto sommato prosperoso.

Fino a quattro anni fa. Prima che iniziasse una guerra civile sempre più feroce, distruttiva e violenta. Un conflitto, arrivato al quarto anno, che oltre ad avere mietuto la vita di 200mila persone, ha gradualmente lasciato al buio quasi tutto il Paese, fino ritrovarsi, oggi, con l'83% di tutte le luci prima funzionanti spente.

I continui bombardamenti aerei, i colpi da artiglieria pesante, l'impossibilità di effettuare operazioni di manutenzione hanno provocato danni gravissimi alla rete elettrica nazionale. La sconcertante realtà è emersa dall'analisi di alcune immagini satellitari, effettuata dagli scienziati dell'Università di Wuhan in Cina, in collaborazione con la Coalizione #WithSyria, formata da 130 organizzazioni umanitarie tra cui Save the Children, l'Ong internazionale che dal 1919 lavora per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti: dal marzo 2011 il numero delle luci visibili di notte in Siria si è ridotto fin quasi – in alcune zone del Paese – alla sparizione totale di esse.

«Le immagini satellitari sono la fonte di dati più obiettiva sul grado di devastazione della Siria su scala nazionale», ha spiegato Xi Li, ricercatore e capo progetto.
Quali sono le aree più colpite da questa emorragia di luci? Innanzitutto Aleppo, la città più popolosa del Paese, un tempo il centro economico della Siria. Teatro di un conflitto violentissimo tra forze governative e forze dell'opposizione , e successivamente da scontri altrettanto cruenti tra fazioni di ribelli, la città è stata quasi rasa al suolo. Alcuni suoi quartieri sono ridotto a cumuli di macerie. Ma anche Raqqa, la roccaforte dello Stato islamico (Isis), il 96% delle luci non è in funzione. La capitale Damasco, i quartieri circostanti e i villaggi dei suoi dintorni sono l'area della Siria più illuminata, con un declino di “solo” il 33% del rischiaramento.

«Raccolte a 500 miglia dalla terra, queste immagini ci aiutano a comprendere la sofferenza e la paura che i cittadini siriani sperimentano ogni giorno, mentre il loro Paese viene distrutto», ha continuato Xi Li, precisando che «nelle aree più colpite, come Aleppo, quasi il 97% delle luci si sono spente».

'With Syria' ha diffuso un video e lanciato una petizione globale per chiedere ai leader di tutto il mondo di “riaccendere le luci in Siria”. «A quattro anni dall'inizio della crisi, i cittadini della Siria sono piombati nel buio: indigenti, spaventati e in lutto costante per le persone perdute e per il Paese che hanno conosciuto e che non c'è più», ha commentato David Miliband, ex ministro laburista e presidente di International Rescue Committee, una delle organizzazioni che fa parte di 'With Syria'. «A tutt'oggi c'è ben poca luce in questo tunnel», ha aggiunto Miliband, ricordando che «oltre 200mila persone sono state uccise e quasi 11 milioni sono state costrette a lasciare le proprie case. I siriani - ha sottolineato - meritano molto di più dalla comunità internazionale».

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