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Una meta turistica delle grandi crociere

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Medio Oriente

Una meta turistica delle grandi crociere

  • –Raoul de Forcade

LE CIFRE

Gli ultimi dati disponibili

(2013) parlano di oltre

500mila arrivi

nei porti tunisini, ma il trend

è ancora in crescita

T

unisi era, fino a ieri, era ritenuta una meta sicura dalle compagnie crocieristiche, anche se, durante il periodo della primavera araba, le toccate di navi passeggeri nel porto della Goletta hanno subito uno stop che è rientrato solo di recente. Diverse compagnie americane, tra le quali Royal Caribbean, inoltre, hanno eliminato la città nordafricana dalle loro mete. È ancora fresco il ricordo, tra l’altro, dell’incidente diplomatico che ha riguardato, l’8 marzo dell’anno scorso, alcuni cittadini d’Israele. Le autorità del porto di Tunisi, infatti, avevano vietato lo sbarco di 14 passeggeri ospiti della nave Norwegian Jade della Norwegian Cruise Line «Non permettiamo a nessuno - aveva detto allora il presidente di Ncl, Kevin Sheehan - di discriminare la nostra clientela in base alla nazionalità». Ma il Governo tunisino aveva ribattuto che «le persone in questione non godevano della condizione legale per entrare nel Paese», evitando di fare riferimento alla loro nazionalità.

Sta di fatto che la Tunisia sia uno scalo di discreta importanza per il traffico crocieristico. Nel 2013, ultimo dato ufficiale disponibile, nei porti tunisini (ma è sulla Goletta che si concentra la maggior parte del traffico) sono arrivati 511.635 passeggeri, a fronte di 206 toccate di navi da crociera.

Ma il dato è stato certamente più alto nel 2014 e nel 2015, con l’allontanarsi dei timori per la primavera araba che, proprio in Tunisia, era sfociata nell’elezione di in un Governo democratico. Inoltre lo scalo di Tunisi piace alle compagnie europee, perché, essendo un porto extracomunitario, consente di avere le agevolazioni doganali e le esenzioni Iva della navigazione internazionale.

«Abbiamo ripreso – spiegano alla Costa – a fare scalo regolarmente in Tunisia dal 2015, tenendo in conto e seguendo, come di consueto, tutte le indicazioni e le informazioni sulla sicurezza che arrivano e vengono aggiornate dalle autorità competenti, tra le quali la Farnesina». Gli scali preventivati dalla compagnia per il 2015 erano 39, con sei navi. Per Costa Fascinosa, però, era previsto già dalla prossima settimana un cambio di itinerario», con scalo su Malta.

A dimostrare quanto fosse lontana dai vertici di Costa l’idea che la Tunisia potesse rappresentare un pericolo, arrivano le parole del direttore generale, Neil Palomba, pronunciate non più tardi di lunedì scorso: «Purtroppo – aveva detto - la situazione del Nord Africa e Medio Oriente sta limitando, di fatto, l’enorme potenziale che il Mediterraneo potrebbe avere come destinazione crocieristica. Dal punto di vista della sicurezza non ci sono problemi: le aree a rischio come la Libia o i porti mediterranei di Egitto e Medio Oriente sono stati eliminati dalle nostre rotte già da tempo, prima che la situazione diventasse critica». Dunque Tunisi non veniva considerato tra gli scali a rischio.

Anche Gianni Onorato, ad di Msc Crociere, sempre lunedì scorso aveva parlato dei rischi legati alla sicurezza: «Uno dei punti di forza della vacanza in crociera – aveva detto - sta nel fatto che è itinerante, quindi, come talvolta accaduto in passato, in caso di instabilità geopolitiche di un Paese è sufficiente spostare le rotte verso altre destinazioni. E il Mediterraneo, fortunatamente, è ricco di mete e attrazioni turistiche da visitare». Ma la Tunisia non è considerata un Paese con instabilità politiche e infatti Msc Splendida ha fatto lì, al pari di molte altre navi della compagnia previste sul quel porto nel 2015: Preziosa, Fantasia, Divina e Poesia.

Gianni Rotondo, direttore generale di Royal Caribbean Italia, spiega invece che Rccl non ha navi «in Nord Africa e Medio Oriente e non c’è più, dopo la primavera araba, lo scalo a Tunisi».

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META TURISTICA

Le grandi crociere

La stabilizzazione politica del Paese dove nacque nel 2011 la Primavera araba aveva convinto alcune compagnie a riaprire la rotta verso Tunisi. Nel 2013 - ultimi dati disponibili - gli arrivi nei principali porti del Paese erano stati di oltre 500mila persone, ma sicuramente nel 2014 sono stati molti di più. Costa Crociere aveva ripreso la rotta di recente, mentre altre compagnie, come Royal Caribbean, l’avevano eliminata. La tragedia di ieri può rappresentare un duro colpo all’industria turistica del Paese, che soprattutto negli ultimi mesi aveva conosciuto un’importante stabilizzazione a differenza dei vicini.