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A Tunisi parte il Forum sociale mondiale: più di 70mila i partecipanti

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dieci giorni dopo l’attacco al museo del bardo

A Tunisi parte il Forum sociale mondiale: più di 70mila i partecipanti

Da Porto Alegre a Tunisi. Il Social Forum mondiale 2015 si è aperto ieri, al Campus Farhat Hached El Manar, dieci giorni dopo l'attentato jihadista al Museo del Bardo.
Più di 70mila persone parteciperanno a seminari, convegni, eventi culturali di vario genere. Tutti temi legati all'altermondialismo.

Il motto della giornata inaugurale è stato questo: «Popoli di tutto il mondo uniti per la libertà, l'uguaglianza, la giustizia sociale e la pace. In solidarietà con il popolo tunisino e tutte le vittime del terrorismo, contro ogni forma di oppressione».

I partecipanti, inoltre, hanno espresso solidarietà alle vittime dell'attacco fondamentalista. Nei prossimi giorni il Forum darà vita ad una specifica commissione chiamata a redigere la “Carta internazionale altermondialista contro il terrorismo”.

Non si parlerà solo di giustizia sociale e fiscale, ma anche di tematiche legate all'ambiente. A tale proposito la Coalition Climate 21 (che ha preceduto l'apertura del Forum) ha discusso lungamente di come preparare la mobilitazione in occasione della prossima COP21, la Conferenza delle Parti sui mutamenti climatici, che avrà luogo a Parigi il prossimo novembre. Sarà affrontata anche la questione palestinese, soprattutto dopo la vittoria del Likud ad Israele. Mustafa Barghouti, politico e medico attivo nelle Organizzazioni non governative, ha detto ieri: «Siamo qui come palestinesi per esprimere la nostra solidarietà al popolo tunisino, ma anche per promuovere la nostra lotta contro l'apartheid imposta da Israele». Tra le delegazioni presenti a Tunisi anche quella proveniente dall’Algeria.

Vittorio Agnoletto, attivista sociale e già eurodeputato nelle liste di Rifondazione comunista, descrive la polizia tunisina, spaccata in tre parti: « La prima, minoritaria, sostiene la democrazia. La seconda parte simpatizza verso settori islamici integralisti. La terza, maggioritaria, è a favore di un regime forte».

Tuttavia l'impressione, secondo Agnoletto, è che a Tunisi vi sia uno sforzo nazionale per tornare alla normalità.

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