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Airbus, gli ultimi 8 minuti: ecco le registrazioni della scatola nera

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l’airbus germanwings caduto sulle alpi

Airbus, gli ultimi 8 minuti: ecco le registrazioni della scatola nera

Venti minuti di normale conversazione, poi gli ultimi drammatici 8 minuti prima dell’impatto: frasi concitate e colpi sulla porta. È il procuratore di Marsiglia, Brice Robin, a rivelare cosa è accaduto ieri mattina, negli ultimi istanti prima che l’Airbus A320 si disintegrasse sulle Alpi con 150 persone a bordo.

Il copilota, Andreas Lubitz, 28 anni, ha chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio il comandante, uscito verosimilmente per «bisogni fisiologici», poi ha azionato la discesa e ha fatto così schiantare l'aereo.

«Nei primi 20 minuti, gli scambi verbali tra i piloti sono stati normali, cordiali, non c'è nulla di anomalo. Poi si sente il comandante che chiede al copilota di prendere il comando e si sente il rumore di un sedile che si ritira e la porta che si richiude», ha raccontato Robin.

È in quel momento che il copilota, rimasto «solo al comando» dell'aereo, «manipola i bottoni per azionare la discesa». «L'azione», sottolinea il pm, «non può che essere volontaria».

A quel punto, «si sentono gli appelli del comandante che chiede di accedere alla cabina» e «ha bussato più volte», senza però ricevere «nessuna risposta», ha spiegato Robin. Nessuna risposta anche agli appelli del controllore aereo della torre di controllo di Marsiglia che per vari minuti tenta di entrare in contatto con il copilota ai comandi, di cui si sente «il respiro fino all'impatto, quindi era vivo».

I tentativi del comandante di rientrare continuano, ha raccontato il pm, «si sentono anche colpi violenti come per forzare la porta che è blindata, secondo le norme internazionali».

I passeggeri del volo «si sono resi conto di quanto accadeva solo pochi istanti prima dell'impatto», quando vengono registrate «urla».

Robin ha confermato che dall'aereo «non è stato inviato nessun segnale di mayday, allerta o urgenza», così come «non è stata ricevuta alcuna risposta all'insieme dei numerosi appelli dei controllori aerei». «A oggi - ha affermato il pm - l'interpretazione, per noi inquirenti, è che il copilota attraverso un'azione volontaria abbia rifiutato di aprire la porta della cabina al comandante e abbia azionato il bottone che comanda la perdita di quota».

Sul motivo, però, al momento è buio completo. «Ignoriamo totalmente la ragione (del gesto) se non come la volontà di distruggere questo aereo», ha specificato il pm, riferendo che sono state chieste «le origini personali, familiari e professionali del copilota di nazionalità tedesca». «Al momento nulla ci dice che si tratti di terrorismo», ha aggiunto, mentre sull'ipotesi suicidio, Robin ha ribadito di non poter dire altro, oltre che «lui ha volontariamente permesso la perdita di quota, totalmente anomala, che non aveva alcun motivo per fare».

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