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Grecia, pronta la lista delle riforme a Bruxelles

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Grecia, pronta la lista delle riforme a Bruxelles

Alle prese con il rischio di una stretta finanziaria, il governo greco ha annunciato ieri l'invio ai suoi creditori di una lista di riforme nella speranza di strappare un agognato aiuto economico, così come convenuto alla fine della settimana scorsadopo un incontro del premier Alexis Tsipras con i vertici comunitari. L'annuncio giunge in un contesto sempre molto incerto e delicato: ancora ieri il discusso ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha smentito le voci di sue prossime dimissioni.
Il governo greco ha spiegato ad Atene che le nuove misure dovrebbero permettere al Paese di aumentare le entrate fiscali di tre miliardi di euro nel 2015, senza tuttavia avere un effetto negativo sull'economia. Nel contempo, l'esecutivo guidato dal partito della sinistra radicale Syriza punta quest'anno su una crescita dell'1,4% del prodotto interno lordo, così come su un attivo di bilancio primario dell'1,5% del Pil, rispetto a un obiettivo dei creditori del 3,0% del Pil.

Secondo la stampa greca, la lista di riforme comprende misure per ridurre la burocrazia e l'evasione fiscale, modifiche tributarie, privatizzazioni. Nei giorni scorsi, Tsipras ha spiegato che il suo obiettivo è di modernizzare l'economia, evitando però di adottare misure sugli stipendi e le pensioni. Il nuovo governo è arrivato al potere all'inizio del 2015, promettendo agli elettori di rinnegare l'impopolare programma di aggiustamento economico negoziato dall'esecutivo precedente con i suoi creditori.
Successivamente, il premier è stato costretto a fare marcia indietro, chiedendo la proroga del memorandum fino a fine giugno, in cambio di nuove riforme economiche. Alla conclusione del programma è legato l'esborso di nuovi cruciali prestiti per 7,2 miliardi di euro. Ottenuta l'estensione il 20 febbraio, i negoziati tra la Grecia e i rappresentanti dei creditori – la Commissione europea, il Fondo monetario internazionale e la Banca centrale europea – sono però andati a rilento.

Incontrando i vertici comunitari e i dirigenti di Germania e Francia alla fine della settimana scorsa, Tsipras aveva promesso un'accelerazione, e il rapido invio di una lista dettagliata di riforme (si veda Il Sole-24 Ore del 21 marzo). Le misure saranno analizzate dai creditori nel fine settimana. Una valutazione verrà poi trasmessa ai governi della zona euro. L'esecutivo greco è stretto fra il rischio di una crisi di liquidità, le richieste dei suoi partner, e gli impegni presi con i suoi elettori.
Al Financial Times, il vice ministro delle Finanze Dimitris Mardas ha assicurato che il governo potrà pagare le pensioni alla fine del mese, ma non ha potuto dare certezze sul rimborso di una rata dell'Fmi da 450 milioni di euro, in scadenza il 9 aprile. Sul fronte della lista di riforme, la partita è aperta: non solo le misure dovranno essere considerate sufficienti dai creditori, ma prima di garantire nuovi aiuti questi ultimi dovranno anche decidere se basteranno promesse o saranno necessari voti in Parlamento.

Una decisione spetta all'Eurogruppo, che potrebbe riunirsi nei prossimi giorni, se una prima valutazione dei creditori sarà stata soddisfacente. I recenti incontri di Tsipras con i vertici comunitari hanno contribuito a smorzare le tensioni, ma il clima rimane acceso. Criticato per le sue posizioni anti-tedesche, Varoufakis ha smentito ieri sue prossime dimissioni: «Ogni volta che i negoziati si fanno più difficili, emergono nuove voci di mie dimissioni o di una mia scomparsa. Divertente…».
«Stiamo creando ambiguità con i creditori in modo intenzionale – ha precisato dal canto suo alla rete televisiva Star un altro viceministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos – perché devono sapere che siamo pronti a una spaccatura, altrimenti non si può negoziare». La presa di posizione conferma l'impressione di molti diplomatici che Atene sta ricattando i suoi creditori: il governo sa che a nessuno conviene una uscita della Grecia dalla zona euro e tenterebbe quindi di strappare concessioni ai suoi creditori.

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