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Grecia, negoziati Ue al palo. La Commissione attende la lista finale delle riforme

Nulla di fatto dopo tre giorni di negoziati tra la Grecia e i suoi creditori sull'elenco di riforme che dovrà affrontare Atene. La Grecia è convinta di poter aumentare le entrate dello Stato di 3 miliardi di euro, ma la Ue considera l'elenco di riforme presentato «una lista troppo vaga, non credibile e non verificabile”, ha spiegato un diplomatico Ue. La delegazione greca avrebbe presentato solo documenti in formato elettronico su dispositivi mobili e scritti solo in greco. Le riforme sono i presupposti fissati dalla Banca centrale europea, Commissione europea e il Fondo monetario internazionale per liberare 7,2 miliardi di euro di fondi per la Grecia.

La Commissione europea è in attesa in un elenco finale delle riforme della Grecia nei prossimi giorni. «Ci aspettiamo la lista entro l'inizio della settimana», ha ricordato Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione europea, in un'intervista all'edizione online di Die Welt. «La Grecia non ha fatto riforme per anni», ha aggiunto. Se fallissero le trattative con i creditori europei, la Grecia potrebbe precipitare in bancarotta e finire fuori dall'euro.

Intanto il governo greco ha fatto sapere che pagherà in tempo salari e pensioni. Lo ha assicurato il ministro delle Finanze, Dimitris Mardas, secondo quanto riporta il Sunday Times. Allo stesso tempo, l'esecutivo ha annunciato di essere pronto a valutare offerte per la ricerca onshore di petrolio e gas nell'ovest del Paese.

Alla disperata ricerca di denaro Governo greco stima poi di raccogliere dalla vendita della quota del porto del Pireo (cioè il 67% della Piraeus Port Authority) almeno 500 milioni. Secondo Wall street journal Atene sarebbe disponibile anche a cedere la quota pubblica in 14 aeroporti locali. La Piraeus Port Authority, che fino a febbraio il governo ellenico affermava di voler continuare a controllare, dal 24 febbraio ha ceduto in Borsa il 33% del suo valore.

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