Il più grande blackout degli ultimi 15 anni. Un guasto, ma forse anche un sabotaggio ha lasciato senza elettricità vaste zone della Turchia. «Tutte le piste sono al momento studiate» per capire le cause dietro il blackout che ha colpito 44 province della Turchia su 81, comprese le città di Ankara e Istanbul dove la circolazione di metro e tram è stata in parte interrotta e i semafori sono andati in tilt creando il caos nella circolazione stradale. Lo ha affermato il primo ministro di Ankara, Ahmet Davutoglu, rispondendo alla domanda di un giornalista che gli chiedeva dell'ipotesi di un attacco terroristico, anche se a suo avviso un guasto alle linee di trasmissione con l’Europa resta l’ipotesi più probabile. Regolari invece aeroporti e raffinerie.
Mentre si impone il silenzio stampa sul giudice sequestrato in tribunale, la corrente elettrica ha iniziato a tornare: nella capitale la luce è tornata in alcuni quartieri. Secondo diversi media una normalizzazione non dovrebbe però arrivare prima di questa sera.
Una cellula di crisi è stata predisposta presso il ministero dell'Energia, ha aggiunto. Secondo l’azienda pubblica per la distribuzione dell’elettricità (Teas), il blackout - il più grave nel Paese degli ultimi 15 anni - è partito alle 10.36 locali (le 9.36 italiane). Nel primo pomeriggio, solo il 15% della corrente elettrica era stata ripristinata a Istanbul e Ankara.
«C'è stato un crollo del sistema elettrico in Turchia», ha dichiarato il ministro dell'Energia Taner Yildiz, che ha spiegato che la corrente sta gradualmente tornando in alcuni distretti di Ankara. «Stiamo cercando di capire le cause di questo guasto (...) stiamo cercando attivamente di comprendere se sia un problema tecnico o un attacco informatico», ha aggiunto Yildiz parlando con i giornalisti.
La metropolitana di Istanbul e il tunnel ferroviario che collega la parte europea a quella asiatica della più grande città del Paese sono state sgomberate, hanno indicato gli organi di informazione turchi. Guasti sono stati segnalati in 44 delle 81 province del Paese, colpendo in particolare le città di Trebisonda (nordest), Aydin (ovest), Edirne (nordovest), Erzurum (nordest), Antalya (sud), Smirne (ovest) e Bursa (nordovest).
Anche il ministro all'Energia Taner Yildiz ha ventilato l’ipotesi di un attacco, forse anche “cibernetico”. «Si è trattato di un errore umano, un disguido tecnico o di un attacco telematico? Stiamo seguendo gli eventi con grande attenzione». Yildiz ha poi aggiunto che l’elettricità è stata ripristinata in alcune province.
I consumi di elettricità sono aumentati molto negli ultimi anni in Turchia grazie alla forte crescita economica e all’aumento della popolazione. Il Governo è stato così costretto a inseguire il boom con investimenti massicci in nuove linee di trasmissione e con un incremento dell’import di gas naturale, che è la principale fonte di generazione di energia.
Proprio oggi l’Istituto di statistica ha comunicato che nel 2014 l’economia turca è cresciuta del 2,9%, in frenata dal 4,2% del 2013 e al di sotto dell’obiettivo del governo di una crescita del 3,3 per cento.
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