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Atene rischia di diventare il Cavallo di Troia nella Unione europea

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L’ARMA ENERGETICA

Atene rischia di diventare il Cavallo di Troia nella Unione europea

C’è un passaggio sottile tra chiedere finanziamenti e fare affari bilaterali i cui profitti serviranno a pagare i debiti che Atene ha contratto con i suoi creditori. Il presidente russo Vladimir Putin ha percorso questa sottile linea rossa di demarcazione cercando di attrarre Atene nell’orbita russa senza costringere, il premier greco, Alexis Tsipras a rompere platealmente con i suoi partner europei.

Quindi niente aiuti finanziari diretti ad Atene (la questione è tutta europea, ha detto Putin), niente deroghe all’import di prodotti agricoli («Non si può fare alcuna eccezione per un Paese membro della Ue»). E allora? La strada di una nuova collaborazione russo-greca in campo energetico deve essere la via per Atene di guadagnare profitti supplementari che riscuoterà grazie al passaggio del gas sul suo territorio. I nuovi profitti serviranno ad Atene per pagare i creditori, che quindi dovrebbero esser felici di questo introito supplementare del loro debitore.

Se Atene accetterà di aderire all’estensione del Turkish stream, il gasdotto che dovrebbe sostituire il South Stream, la Grecia potrebbe diventar un hub energetico di prima grandezza. Certo l’Europa rimarebbe legata al solito fornitore russo, il cui gas cambierebbe percorso saltando l’Ucraina, ma non risolverebbe il problema della diversificazione dei produttori. Questo però per Putin è solo un dettaglio.

Mosca si è detta anche interessata a partecipare alle privatizzazioni greche, con il segreto obiettivo di acquistare la rete del gasdotto Depa, la società pubblica ellenica che già nel 2013 era stata a un passo dal finire sotto il controllo di Gazprom. Ma il veto di Bruxelles e Washington aveva bloccato la vendita.

Tsipras, al termine dell’incontro con il presidente russo Valdimir Putin, ha colto l’occasione per ribadire che sulla crisi ucraina «la guerra economica non è la strada giusta». Il premier ha spiegato che la Grecia non condivide la linea delle sanzioni e che ripete spesso ai partner europei che la guerra economica non è una soluzione. Nel corso della conferenza stampa Tsipras ha dunque rivolto un nuovo appello ad «abbandonare il circolo vizioso delle sanzioni» contro la Russia. Tsipras ha ribadito una posizione già nota, ma dopo l’offerta russa, rischia di diventare il “Cavallo di Troia” per condizionare l’Unione europea.

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