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Stati Uniti-Italia

Padoan ottimista: «La crescita nel 2015 sarà superiore a quanto ci aspettiamo»

Abbiamo visto ieri sera a New York un Pier Carlo Padoan ottimista, con una buona grinta sulle possibilità di crescita dell'Italia nonostante ci siano lievi differenze tra le proiezioni del Ffmi e del governo: «mI sento di dire che avremo delle sorprese, la crescita nel 2015 sarà meglio di quello che ci aspettiamo oggi» ha detto il ministro.

Un Padoan deciso a dare il benvenuto agli investitori stranieri che, oggi più che mai, saranno in grado di cogliere ottime opportunità nel nostro paese anche se spesso i giornali titolano con apprensione quando dall'estero qualcuno compra un “gioiello” italiano.
Il ministro, con un inglese impeccabile e con una chiarezza di esposizione che raramente si vede nei nostri politici di passaggio in America, ha parlato ieri notte in occasione del quarantesimo anniversario del Gei, un gruppo che rappresenta i vertici delle aziende, delle organizzazioni economiche e istituzionali italiane negli Stati Uniti dove è stato l'ospite d'onore insieme ad altri premiati, tra cui Claudio del Vecchio, Ceo e principale azionista di Brooks Brothers, il giornalista Bruno Vespa, il gastronomo Gualtiero Marchesi, Amalia Ercoli Finzi in rappresentanza della comunità per la ricerca spaziale, l'astronauta Roberto Vittori. Un premio speciale è andato alla memoria di Mario Cuomo, ritirato dalla moglie Matilda.

Per Padoan oggi ci sono cinque punti chiave di cui tenere conto, le sfide, le opportunità, la determinazione e la sicurezza. Le sfide sono per il cambiamento, sfide che vengono affrontate fino in fondo; le opportunità derivano da fattori esterni come i prezzi delle materie prime in calo e un euro più competitivo; la determinazione è quella del governo a raccogliere sfide e opportunità per cambiare il paese, la sicurezza significa -dice Padoan- un recupero della fiducia dopo anni di contrazione economica. «E ne voglio aggiungere una quinta – ha detto – benvenuti gli investitori stranieri: se da una parte li vogliamo e dall'altra sembra che non li vogliamo per i titoli dei giornali, io rispondo, benvenuti».

Per le proiezioni di crescita Padoan ha detto che «La differenza con il Fondo è minima, loro pronosticano un + 0,5% di crescita, noi un +0,7%, l'Unione Europea un + 0,6%, ebbene io credo che avremo delle sorprese, alla fine dell'anno la crescita potrà essere meglio di questi dati iniziali». Ma è il contesto d'insieme a rendere l'Italia oggi un paese ideale dove investire, dice Padoan, per la convergenza di fattori esterni ed interni: «da una parte abbiamo fattori esterni favorevoli: il tasso di cambio dell'euro e il prezzo del greggio molto basso favoriscono con tassi di interesse molto bassi la nostra competitività; dall'altra sul piano interno abbiano visto una stabilizzazione del debito e nei prossimi anni avremo una sua diminuzione; infine il processo di riforme procede con rapidità, alcune riforme sono in fasi diverse ma saranno terminate tutte presto, creando un ambiente molto favorevole per la crescita dopo anni di contrazione».

Ma nel discorso centrale del quarantesimo del Gei, Padaon ha dato maggiori dettagli sui suoi quattro punti. Per la sfida: «ci sono due grandi sfide per l'economia italiana . Primo: l'Italia è uscita adesso da tre anni di profonda recessione (con il 10% del pil che è stato perso). Secondo: l'Italia sta affrontando un'altra sfida che è conseguenza di questa recessione, e cioè l'accumulo di ostacoli contro la crescita degli investimenti e la creazione di occupazione. Il problema è che per molti anni l'Italia non ha affrontato queste sfide, che si sono accumulate». L'opportunità «deriva dalla situazione esterna: euro debole, prezzo del greggio basso, e da condizioni accomodanti sulla moneta grazie alla politica monetaria voluta dalla Bce, con un contesto di prezzi sotto controllo. Queste sono alcune delle opportunità che derivano da fattori macroeconomici esterni. Dobbiamo cogliere queste opportunità e trasformarle in azioni politiche. Vi posso assicurare che il governo è pienamente determinato a cogliere il meglio di queste opportunità e lo sta facendo attraverso una strategia economica molto articolata: budget, riforme strutturali, condizioni favorevoli per gli investitori», ha detto Padoan al folto pubblico raccolto nella grande sala barocca del Plaza, un pubblico che includeva anche investitori di fondi americani, come Investindustrial e Lincolshire. Infine la «sicurezza» dopo anni di incertezza e pessimismo: «l'ultimo ingrediente per il successo di questa strategia economica è che tutti ci si senta sicuri sugli obiettivi da raggiungere. L'Italia è molto sicura riguardo ai mercati perché i prezzi del mercato ispirano fiducia e bisogna guardare i prezzi per comprendere se riflettono certezze sul futuro dell'economia. L'Italia sta dando sicurezza alle istituzioni internazionali, non semplicemente alla Commissione Europea che è l'istituzione internazionale più vicina a monitorare le politiche economiche di ogni Paese europeo, ma anche all'Fmi ovviamente. Diamo sicurezza perché è riconoscibile lo sforzo del governo. Ed ispiriamo sicurezza anche a voi, alle famiglie italiane». Un messaggio per una volta positivo e grintoso dunque, non sulla difensiva, che Padoan porterà oggi al Fondo Monetario Internazionale dove arriverà nella tarda mattinata per i lavori di primavera delle organizzazioni multilaterali World Bank/Fmi.

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