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Il «futuro luminoso» dell’Irlanda: la crescita…

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dopo anni di rigore a dublino

Il «futuro luminoso» dell’Irlanda: la crescita accelera, disoccupazione giù. Il Governo: ora tagli alle tasse

Dopo anni di rigore a Dublino si respirava ieri aria di primavera. Quella evocata dallo Spring Economic Statement, il briefing sullo stato dell'economia del ministro delle Finanze Michael Noonan davanti al Parlamento, che ha tratteggiato un quadro economico ancora migliore del previsto: crescita in accelerazione (4% quest'anno), deficit e debito in calo, disoccupazione ridimensionata. Con la conseguenza che, stando al governo, si intravedono ora tagli alle tasse e ritocchi all'insù per gli stipendi.

Fatta la tara ai toni forse un po' troppo autocelebrativi, dettati forse dall'avvicinarsi del voto, previsto all'inizio del prossimo anno, i dati sembrano parlare chiaro: il Pil – ha detto Noonan nel briefing economico che aggiorna il quadro disegnato con il budget di ottobre – dopo il +4,8% del 2014, crescerà quest'anno del 4%, del 3,8% l'anno prossimo; per il resto del decennio, poi, si prevede un'invidiabile media del 3,25%.

In conseguenza dell'accelerazione della crescita, anche il risanamento procede a passo spedito: il deficit dovrebbe scendere al 2,3% del Pil quest'anno (ben al di sotto del tetto Ue del 3% e anche della stima precedente del 2,7%), per poi toccare l'1,7% nel 2015. Anche il debito pubblico - una delle eredità più pesanti del dissesto economico seguito allo scoppio della bolla immobiliare, che ha costretto l'Irlanda a ricorrere a un piano di aiuti internazionali da 67,5 miliardi – è previsto quest'anno in calo al 105% del Pil, dopo aver toccato nel suo momento peggiore il 125 per cento; nel 2020, poi, dovrebbe addirittura attestarsi all'85 per cento.

Buone notizie arrivano infine anche dal fronte occupazionale, altro pesante strascico della crisi. L'anno scorso si prevedeva che la disoccupazione sarebbe tornata sotto il 10% nel 2016, ora si stima un tasso del 9,6% quest'anno e dell'8,8% nel 2016. «Un futuro così luminoso – ha messo le mani avanti Noonan – non è garantito e richiede la continuazione delle politiche e delle riforme messe in atto dall'attuale governo».

Dato peraltro in difficoltà nei sondaggi in vista delle elezioni politiche dell'anno prossimo, non tanto con il Fine Gael (il partito di Noonan), attestato al 24% dei consensi insieme all'opposizione del Sinn Fein, quanto con i partner laburisti, scesi appena al 7 per cento.
Grazie a questi risultati – ha assicurato il governo – il budget dell'anno prossimo sarà il secondo consecutivo a ridurre le tasse e incrementare la spesa, dopo sette manovre successive da ben 30 miliardi di tagli (pari al 20% del Pil irlandese).

A questo proposito il ministro della Spesa, Brendan Howlin, ha confermato che presto inizieranno colloqui con i sindacati per voltare pagina dopo i pesanti tagli salariali del passato.

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