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Germanwings, il pilota aveva fatto le prove della strage nel volo di andata

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Germanwings, il pilota aveva fatto le prove della strage nel volo di andata

Andreas Lubitz, il copilota dell'A320 della Germanwings schiantatosi il 24 marzo scorso sulle Alpi francesi, ha provato a far scendere di quota l'aereo già nella tratta immediatamente precedente, da Duesseldorf a Barcellona: lo ha comunicato il Bea, l'ufficio francese per l'analisi e l'inchiesta sugli incidenti aerei, confermando le indiscrezioni del quotidiano tedesco Bild.

Nel volo di andata «il controllo aereo ha chiesto una discesa, ma poco prima il capitano è uscito, e il copilota ha manipolato i tasti del pilota automatico facendo il gesto che poi ripeterà al ritorno», ha spiegato un responsabile del Bea, dicendo che in quell'occasione «nessuno sospettava nulla». Per ben cinque volte, durante quel volo, Lubitz ha impostato il pilota automatico per far scendere l’Airbus fino a 100 piedi di altitudine, mentre il comandante era fuori dalla cabina. Nessuno però lo aveva notato perché le manovre erano state subito bloccate dallo stesso Lubitz. Il Bea ha pubblicato oggi un lungo rapporto preliminare sul disastro aereo della GermanWings. Per gli esperti è difficile stabilire se Lubitz stesse solo testando il gesto che poi avrebbe ripetuto nel volo di ritorno o se aveva già l'intenzione di far precipitare l’aereo all’andata.

In base ai dati ricavati dalla scatola nera dell'apparecchio Lubitz avrebbe provato «una discesa controllata durata un minuto e per la quale non vi era alcuna giustificazione di volo». Nella tratta successiva il copilota, com’è noto, ha atteso l'uscita del comandante dalla cabina per bloccare la porta e impostare la discesa verso le montagne: nello schianto hanno perso la vita tutte le 150 persone a bordo. Un nuovo particolare che, se confermato, pone nuovi domande circa le responsabilità della compagnia aerea controllata da Lufthansa che a breve cambierà nome.

Il problema aperto è se la compagnia poteva evitare la strage essendo al corrente dei passati problemi di depressione del giovane copilota. Lubitz aveva infatti informato nel 2009 la Lufthansa di aver sofferto di «un grave episodio depressivo», ma successivamente era stato dichiarato idoneo al volo; secondo la compagnia di bandiera tedesca, proprietaria di Germanwings, il copilota - che il giorno del disastro avrebbe dovuto essere in malattia ma che non ha mai consegnato il relativo certificato alla compagnia/datore di lavoro - era «in grado al 100% di volare».

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