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Il «tesoretto» c’è, ma in Germania. La Merkel…

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BERLINO VIRTUOSA

Il «tesoretto» c’è, ma in Germania. La Merkel scopre 38 miliardi extra in cassa

FRANCOFORTE - La Germania si ritrova con 38 miliardi di euro in più nelle casse pubbliche, quello che da noi si chiamerebbe un tesoretto, e la discussione politica è già iniziata su come utilizzarli.
Secondo le cifre diffuse oggi dal ministero delle Finanze, sulla base delle previsioni di un gruppo di esperti indipendenti le entrate fiscali, per il Governo federale, gli Stati e le amministrazioni locali, nel periodo 2015-2019 saranno superiori di 38,3 miliardi di euro a quelle previste alla fine dello scorso anno, grazie alla maggiore crescita dell'economia e all'aumento dei salari. Nel solo bilancio federale, gli introiti addizionali saranno 16,1 miliardi di euro. Recentemente, il Governo ha ritoccato al rialzo le stime di crescita del prodotto interno lordo per il 2015 da 1,5 a 1,8%. Secondo i “saggi” che fanno a consulenti economici all'esecutivo di Berlino, si potrebbe arrivare al 2%.

La Germania ha ottenuto già lo scorso anno un surplus di bilancio (per la prima volta dal 1969) dello 0,6% del pil. Tenere i conti in pareggio è l'imperativo categorico del ministro Wolfgang Schaeuble. Al quale però l'inatteso aumento delle entrate fiscali consegna ora un margine di manovra piuttosto ampio, pur nel rispetto del pareggio di bilancio, in tedesco lo “schwarze null”, o “zero nero”.

Dopo la comunicazione dell'esame degli esperti, Schaeuble ha dichiarato che il surplus addizionale dovrebbe essere destinato agli investimenti in infrastrutture, molto carenti in Germania, e ai quali il Governo è stato sollecitato dal Fondo monetario, dalla Commissione europea e dagli Stati Uniti. La missione dell'Fmi che esamina l'andamento dell'economia tedesca è in Germania in questi giorni ed emetterà le sue conclusioni lunedì a Berlino. Gli interlocutori internazionali del Governo tedesco ritengono che una maggiore spinta sulla domanda interna, alimentata finora dai consumi, dovrebbe arrivare anche dagli investimenti pubblici, resi possibili dal buono stato dei conti e dai bassissimi tassi d'interesse.

Se la destinazione alle infrastrutture di parte dell'eccesso di entrate non è controversa, suscita invece una vivace discussione politica il possibile impiego di parte delle risorse addizionali a eliminare il drenaggio fiscale, che in Germania chiamano la “progressione fredda”, dovuta allo scivolamento dei contribuenti, anche di classe media, in aliquote più alte per effetto di aumenti salariali, anche se appena in linea con l'inflazione, in virtù di una progressività molto ripida delle aliquote. Nel 2016, sostiene Schaeuble, 1,5 miliardi di euro vanno destinati a compensare i contribuenti di queste maggiori imposte. Si tratta però di una misura contro la quale, nella campagna elettorale del 2013, i socialdemocratici della Spd si sono battuti, sollecitando invece imposte più alte a carico dei ricchi, prima di entrare, dopo il voto, in una grande coalizione con i democristiani del cancelliere Angela Merkel e di Schaueble. La riduzione del drenaggio fiscale resta un argomento tabù per la sinistra della Spd.

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