Mondo

Ue: via libera all’agenda Italia. Dombrovskis: «Bene le…

  • Abbonati
  • Accedi
Le RACCOMANDAZIONI

Ue: via libera all’agenda Italia. Dombrovskis: «Bene le misure, restano debolezze da affrontare»

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES - La Commissione europea ha presentato stamani nuove raccomandazioni-paese nelle quali ha fatto propri gli obiettivi di bilancio e di riforma del Documento economico e finanziario del governo italiano. Per quanto riguarda il 2016, Bruxelles ha spiegato di accettare che l'Italia riduca il deficit strutturale di appena lo 0,1% del prodotto interno lordo, ma allude al rischio che il paese non riesca a raggiungere questo obiettivo, alla luce di una crescita che potrebbe deludere.

I suggerimenti all'Italia devono servire a migliorare la competitività del paese, in ritardo cronico, e riguardano il risanamento di bilancio; la tassazione (alleggerendo le imposte sul lavoro trasferendo l'imposizione sulle proprietà); il riassetto del settore creditizio (troppo spezzettato); il mercato del lavoro e la contrattazione collettiva; il mercato dei servizi e l'ambiente economico; le reti infrastrutturali; l'innovazione e l'istruzione; e la modernizzazione della pubblica amministrazione.

“Nel 2016, l'Italia dovrebbe migliorare il suo saldo strutturale di almeno lo 0,1% del Pil, tenuto conto della deviazione accettata sulla base della clausola delle riforme”, si legge nel documento presentato oggi dal vice presidente della Commissione Valdis Dombrovkis. “Ciò detto, stando così le cose, le previsioni della Commissione mostrano un deterioramento del Pil dello 0,2% dal quale emerge il rischio di una qualche forma di deviazione. Di conseguenza, ulteriori misure saranno necessarie”.

Bruxelles lascia aleggiare il dubbio che l'Italia non riesca a raggiungere l'obiettivo di un taglio strutturale del disavanzo dello 0,1% l'anno prossimo. La presa di posizione è per certi versi di prammatica. Si basa su differenti proiezioni economiche tra Roma e Bruxelles, e in assenza ancora di una qualsiasi bozza di Finanziaria per l'anno prossimo. Mentre il ministero dell'Economia prevede per il 2016 un disavanzo nominale dell'1,8%, la Commissione si basa su un deficit sempre nel 2016 del 2,0% del Pil.

Anche sul fronte della crescita economica, Roma e Bruxelles non sono perfettamente allineate. L'Italia punta su una espansione dell'economia dello 0,7% del prodotto interno lordo quest'anno, rispetto allo 0,6% previsto dalla Commissione europea. Per il 2016, ambedue si aspettano una crescita dell'1,4%. Infine, Bruxelles prevede un deterioramento del saldo di bilancio aggiustato per il ciclo dallo 0,7% del PIL nel 2015 allo 0,9% del PIL nel 2016.

In una ottica italiana, l'importante è che la Commissione abbia accettato obiettivi di finanza pubblica modesti, nonostante l'elevato debito pubblico, accettando lo scambio tra risanamento più morbido e riforme più incisive. Per quanto riguarda la recente sentenza della Corte costituzionale, che considera priva di validità la scelta del governo di abolire l'indicizzazione all'inflazione di alcune pensioni, la Commissione ha deciso attenersi alle promesse dell'esecutivo di rispettare gli impegni di bilancio.

© Riproduzione riservata