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7/7 La «remontada» della Spagna/La disoccupazione è ancora alta…

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    7/7 La «remontada» della Spagna/La disoccupazione è ancora alta (la strada è lunga)

    Nonostante la crescita, più marcata rispetto a tutte le altre grandi economia dell’Eurozona, la Spagna continua a convivere con un tasso di disoccupazione vicino al 24% con quella giovanile vicina al 50% e la disoccupazione di lungo periodo vicina al 15 per cento. Il governo, in altri termini e senza guardare alle promesse elettorali, deve ancora risolvere l’emergenza sociale data da 5,4 milioni di cittadini senza un posto di lavoro su una popolazione di 47 milioni di abitanti. «Con l’economia che ha ormai svoltato, la prossima sfida - sottolinea Badiani - è assicurare che la ripresa si allarghi alla più ampia parte possibile di popolazione». Ma sarà possibile? E quanto tempo ci vorrà? Nell’ultimo anno l’economia spagnola ha creato 500mila nuovi posti di lavoro «ma anche se verranno rispettate le aspettative del governo che indicano la creazione di un milione di posti di lavoro tra il 2014 e il 2015 - dice Rafael Domenech di Bbva - verrà recuperato solo uno sui tre posti di lavoro distrutti dalla crisi. E questo spiega la sfiducia di molta gente». Oltre che la maggiore fluidità del consenso politico. «La ripresa in atto - dice José Garcia Montalvo, economista dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona - non è diversa da altre che abbiamo sperimentato: prima aumentano le esportazioni, poi i consumi interni. Ma questa volta il riequilibrio della bilancia con l’estero è avvenuta non con una svalutazione della moneta ma con una svalutazione salariale interna» e anche per questo «oltre che per le caratteristiche strutturali dell’economia spagnola è tutt’altro che certo che questa ripresa sia sostenibile».

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