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Condanna a morte per l’attentatore di Boston, Dzhokhar Tsarnaev

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Condanna a morte per l’attentatore di Boston, Dzhokhar Tsarnaev

New York - E' condanna a morte per Dzhokhar Tsarnaev. Il responsabile, con il fratello Tamerlan, del tragico attentato alla maratona di Boston di due anni or sono e' stato condannato alla pena capitale da una giuria di Boston che ha raggiunto la sua decisione al termine di 14 ore di deliberazione.

Il nuovo ministro della Giustizia americano, Loretta Lynch, ha definito la sentenza “una punizione proporzionata ad un terribile crimine, ad un attacco terroristico perpetrato in modo brutale e a sangue freddo” da parte di Dzhokhar Tsarnaev.

La scelta dei 12 giurati popolari ha destato qualche sorpresa: il Massachusetts non prevede a livello statale la pena di morte, che resta impopolare nei sondaggi locali. Ma l'efferatezza della strage del 2013 nella citta' ha convinto la giuria a ricorrere ad una sentenza capitale al termine del processo in un tribunale federale, come chiesto dalla pubblica accusa. Una data per l'esecuzione potrebbe essere ancora lontana, se come previsto gli avvocati della difesa presenteranno ancora appello. Il governo federale ha messo a morte tre condannati dal 1988, quando la pena torno' in vigore, nessuno dal 2003 ad oggi.

La decisione della giuria e' arrivata dopo una seconda fase processuale durata quasi un mese, nella quale accusa e difesa hanno chiamato numerosi testimoni. La procura ha fatto ascoltare, tra gli altri, parenti delle vittime. Gli avvocati difensori hanno invitato a parlare autorevoli esponenti delle campagne contro al pena capitale.

Il 18 aprile scorso la giuria aveva raggiunto senza difficolta' un verdetto di colpevolezza contro il 21enne imputato per tutti i 30 reati dei quali era accusato - 17 dei quali comportano potenzialmente la pena capitale. I suoi legali non avevano opposto resistenza, riservando la loro vera battaglia per la decisione sulla condanna a morte all'ergastolo senza la possibilita' di condizionale.

Durante quest'ultima fase, cominciata il 21 aprile, hanno cercato di dimostrare come Tsarnaev fosse in realta' succube del fratello maggiore Tamerlan, 26 anni, che aveva sposato apertamente dottrine islamiche radicali ed era rimasto ucciso durante la cattura. La pubblica accusa ha invece sostenuto la piena responsabilita' di Dzhokhar, sostenendo che non ha mai neppure mostrato rimorso dopo il suo arresto e durante la sa detenzione in carcere.

L'attentato, portato a termine con due bombe fatte in casa e lasciate in zaini presso l'affollato traguardo della gara il 15 aprile 2013, aveva causato 3 morti e oltre 260 feriti, molti dei quali con gravissime menomazioni, compresi 17 che hanno sofferto amputazioni delle gambe. La vittima piu' giovane e' stata un bambino di otto anni, i cui genitori si erano tuttavia opposti alla pena di morte. Nei giorni successivi all'attentato i due fratelli di origine cecena, nel tentativo di fuggire da Boston, avevano ammazzato a sangue freddo una quarta vittima, una guardia dell'Universita' MIT.

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