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Yellen: «Graduale normalizzazione politica monetaria»

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Yellen: «Graduale normalizzazione politica monetaria»

«Se l'economia americana continua a migliorare come mi aspetto, credo che sarà appropriato a un certo punto quest'anno fare il passo iniziale di alzare i tassi e iniziare il processo di normalizzazione della politica monetaria». Lo ha detto Janet Yellen, governatore della Federal Reserve, nel suo discorso preparato per un evento alla Camera di commercio di Providence, Rhode Island. La prima donna a guidare la banca centrale americana spiega che quella normalizzazione sarà «probabilmente graduale».

L'approccio della Fed resta legato dunque ai dati macroeconomici. Yellen ha infatti spiegato che «se le condizioni migliorano più rapidamente del previsto, potrebbe essere appropriato alzare i tassi di interesse più rapidamente; al contrario, il passo della normalizzazione potrebbe rallentare se le condizioni diventano meno favorevoli».

Janet Yellen ha anche sottolineato come il rallentamento dell'economia americana osservato nel primo trimestre sia dovuto ampiamente a fattori transitori. «Se confermato da ulteriori stime, l'apparente rallentamento è legato ampiamente al risultato di una varietà di fattori transitori che si sono verificati allo stesso tempo, incluso un freddo insolito, un inverno caratterizzato da nevicate e dispute sul piano del lavoro nei porti della costa occidentale [degli Usa, dove ci sono stati degli scioperi]». Questi fattori, ha spiegato Yellen, «hanno probabilmente condizionato negativamente l'attività economica». La prima donna a guidare la banca centrale Usa si aspetta che i dati macroeconomici «si rafforzino».

La Federal Reserve riconosce inoltre che la debolezza degli investimenti nel settore energetico americano «probabilmente continuerà», rappresentando dunque un lato negativo del crollo dei prezzi del greggio dalla metà del 2014. Ma in generale, precisa il governatore Janet Yellen, «i più per i consumi energetici, derivanti dal calo dei prezzi del greggio, quasi sicuramente superano i meno. Ricordatevi che siamo ancora un importatore netto di petrolio».

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