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Vaticano: «Trovare presto accordo per la crisi della Grecia»

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Conferenza Fondazione Centesimus Annus

Vaticano: «Trovare presto accordo per la crisi della Grecia»

La crisi della Grecia e le possibili conseguenze per l'Europa in caso di aggravamento della situazione preoccupa molto anche il Vaticano. «Quella della Grecia è una situazione che potrebbe portare a una certa destabilizzazione e quindi ci auguriamo presto che sia raggiunto un accordo», ha detto il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, “primo ministro” della Santa Sede e capo della diplomazia pontificia. Le preoccupazioni di Parolin sono state espresse nell'ambito della Conferenza internazionale della Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontifice, sul tema Rethinking Key Features of Economic and Social Life (Ripensare le caratteristiche chiave della vita economica e sociale).

Area euro destabilizzata dalla crisi greca
Per l'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, Osservatore della Santa Sede presso l'Onu di Ginevra, l'area dell'euro è destabilizzata dalla situazione in Grecia, «una crisi che per molti va governata. Naturalmente un aspetto fondamentale dell'essere umano è anche quello di sentirsi solidale con gli altri perché è parte di quello che siamo: se noi partiamo da questa premessa, la solidarietà diventa una strategia anche politica che porta a conseguenze operative e pratiche che sono di beneficio per tutti. Quindi se c'è un Paese che ha dei problemi non è che isolandolo ci proteggiamo; ci proteggiamo partecipando ai problemi del Paese che è in crisi e aiutandolo a risolverli».

Il pericolo che la ripresa non porti anche posti di lavoro
Un'analisi emersa nell'ambito di una conferenza che ha affrontato la crisi da molti angoli, e non solo quindi l'aspetto finanziario, ma dell'economia reale: in Europa la disoccupazione è all'11.3%, con punte del 25% in Grecia e del 23% in Spagna. Dunque il pericolo è di una ripresa che non porti con sé posti di lavoro. Di questo si è parlato in Vaticano al convegno organizzato dalla Centesimus Annus su economia e vita sociale. «In questo momento storico ripensare le caratteristiche della vita economica e sociale significa proporre un modello di sviluppo alternativo all'attuale che, pur non essendo l'unico in atto, è dominante; un paradigma che sia basato sulle categorie della sussidiarietà e della solidarietà, che sappia garantire con la crescita economica, anche lo sviluppo che non deve essere inteso in un modo esclusivamente economico, ma in senso integralmente umano» ha detto l'economista Alberto Quadrio Curzio, presidente del comitato scientifico della fondazione Centesimus Annus. Il convegno, aperto dal cardinale Domenico Calcagno, presidente dell'Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica) e dal presidente della fondazione Domingo Sugranyes Bickel, è culminato nell'intervento di Parolin e del cardinale tedesco Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco di Baviera e presidente del Consiglio vaticano per l'Economia. «Crediamo nelle virtù dei movimenti dal basso, specialmente per la lotta contro la povertà.

Utopico pensare a una tasazione unica
I movimenti di consumatori hanno un grande futuro perché, quando l'economia di mercato funziona, le aziende e le banche sanno adattarsi alla domanda» ha detto in un'intervista a Vatican Insider Sugranyes Bickel, dove ha parlato di molti aspetti della visione della Centesimus Annus su varie questione economiche, tra cui la Tobin tax: «La tassa sulle transazioni finanziarie esiste in alcuni territori; ma pensare a una tassazione unica e universale mi sembra utopico e controproducente: noi crediamo nelle virtù di una concorrenza regolata, anche tra paesi. Una cosa ben diversa è la lotta contro la frode fiscale, e gli scambi d'informazione sono certamente necessari. Inoltre, chi ci garantisce che i soldi raccolti dai governi sarebbero davvero impiegati per risolvere i problemi della povertà? Se si tratta di solidarietà, siamo convinti che il mondo cattolico potrebbe fare molto di più di quanto fa oggi; nelle tradizioni ebraica e islamica si afferma un obbligo di solidarietà sul quale forse dovremmo prendere esempio».

Superare le disfunzioni che pesano sul pianeta
Ma di materia finanziaria ha parlato anche Parolin nel suo intervento: «Le attività finanziarie sono realizzate con mezzi complessi e rischiano di fa perdere la visione del bene comune e della dignità umana»: in questo senso per il cardinale una chiave di interpretazione per superare le disfunzioni che pesano sul pianeta è fornita dalla Dottrina Sociale della Chiesa. Tema molto ampio, a cui i richiami sono molti e sempre attuali, anche nei processi di riforma delle “strutture”, come scrive in documento originale l'imprenditore Vladi Lumina, consulente della Santa Sede per le questioni economiche: «La Evangelii gaudium invita a porre in atto quanto proposto dalla Dottrina Sociale della Chiesa. Credo sia ormai indispensabile andare oltre le proposte di molti economisti, associazioni e fondazioni cattoliche, così come sono utili ma non più sufficienti i prodotti finanziari “etici” e il sistema economico rientrante nel cosiddetto terzo settore; le proposte che richiamano una generica solidarietà o solidarismo ed un generico richiamo all'etica e alla cooperazione, per quanto necessarie, devono essere superate ed è arrivato il momento di studiare e proporre un vero sistema economico e finanziario Dsc compliant, applicandolo a cominciare dal mondo religioso cattolico».

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