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Chi è l’anti Joseph Blatter che vuole la Fifa

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Medio Oriente

Chi è l’anti Joseph Blatter che vuole la Fifa

In queste ore un principe esulta. È il vicepresidente della Fifa Ali bin Al Hussein di Giordania, l’avversario di Joseph Blatter. Un ricchissimo arabo di 39 anni che si era candidato a gennaio contro il presidente della Fifa ora coinvolto in una inchiesta Fbi. Da tempo Hussein chiede trasparenza nell’organizzazione mondiale che governa il calcio e ha sede in Svizzera; ha sempre detto che la Fifa è «endemicamente corrotta» e ha bisogno di una nuova classe dirigente. Rivendica di essere «una persona onesta con idee e un’etica», ha twittato ieri: «Occorre una leadership che ricostruisca la fiducia nelle centinaia di milioni di amanti del calcio nel mondo».

Sua Altezza Reale è figlio di re Hussein di Giordania e della regina Alia e nel sito in cui si arriva dal suo profilo Twitter si specifica che il principe discende dal Profeta Maometto. Poi terrenamente ha studiato all’Islamic Educational College di Amman, e come quasi tutti i reali e figli di ricche famiglie del Medio Oriente ha compeltato l’istruzione nel Regno Unito e negli Stati Uniti laurendosi alla Salisbury School in Connecticut nel 1993, «eccelleva negli sport specialmente nel wrestling», nel 1999 ha prestato servizio fra le guardie speciali di Sua Maestà. Ha poi sposato la figlia del diplomatico algerino Lakhdar Brahimi, un veterano delle Nazioni Unite, da cui ha avuto due figli, la principessa Jalila e il principe Abdullah. La passione per il calcio si ufficializza nel 1999 quando diventa presidente della Jordan Football Association. È vicepresidente della Fifa dal 2010 da quando cioè sfida e supera l’altro candidato alla carica, il sudcoreano Chung Mong Joon.

Nel mondo del calcio mondiale si delinea dunque questa situazione: il giovane che chiede trasparenza e la cacciata dell’anziano sfiorato a ripetizione da accuse e inchieste di corruzione è il principe appena quarantenne di una monarchia del Medio Oriente in queste ore appoggiato dal mito del calcio europeo e mondiale, Michel Platini. Il principe musulmano tiene anche in considerazione le donne calciatrici, sul sito Hussein vanta che sotto la sua guida la nazionale femminile giordana ha scalato le classifiche del ranking mondiale (alle Olimpiadi di Londra 2012 le giordane vinsero 3-0 a tavolino contro le iraniane che rifiutarono di togliersi il velo).

Pare che il principe abbia anche una certa passione per il cinema, è presidente della Royal Film Commission, attiva dal 2003, che ha il compito di promuvere il cinema giordano nel mondo anzi a leggere bene ha un compito istituzionale di soft power: «sviluppare l’industria cinematografica e culturale giordana e renderla competitiva a livello internazionale». Hussein è già stato insignito della francese Legion d’Onore, della British Knighthood e dell’Ordine del Sole Nascente del Giappone. Sulla carta il candidato ideale. (an.man.)

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