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la crisi del debito

Grecia verso l’accordo, ma Tsipras è ancora combattivo. A breve nuovo incontro con Juncker e Dijsselbloem

  • –dal nostro corrispondente

Il premier greco, Alexis Tsipras, il presidente Ue, Jean-Claude Juncker e quello dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si incontreranno di nuovo nei prossimi giorni per definire la cornice di un accordo sul debito greco. Lo rende noto il portavoce della commissione Ue, Margaritis Schinas. «Non posso confermare una data specifica - ha detto Schinas - ma confermo che ci sarà un nuovo incontro nei prossimi giorni». L’impegno è quello di trovare «un’intesa complessiva a livello di bilancio e a livello sociale in modo da far sì che la Grecia possa migliorare la sua situazione economica e tornare rapidamente alla crescita e all’occupazione.

BRUXELLES – I creditori internazionali della Grecia hanno presentato al governo Tsipras una loro proposta di accordo per consentire al paese di ottenere ulteriori aiuti in cambio di nuove misure economiche. Stretto fra le promesse fatte al suo elettorato e le necessità del bilancio nazionale, il premier Alexis Tsipras dovrà in ultima analisi decidere se accettare l'offerta, tentare di negoziarla per quanto possibile, o respingerla. Questa notte il premier è parso combattivo.

Ieri sera a Bruxelles il premier greco ha incontrato a cena il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. In un contesto di grande nervosismo sui mercati, i due uomini hanno discusso dell'offerta dei creditori, a cui Atene ha risposto con un proprio piano. All'incontro ha partecipato anche il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. In precedenza Tsipras aveva parlato al telefono con la cancelliera Angela Merkel e il presidente François Hollande.

In un comunicato pubblicato all'1 e mezza di questa notte, la Commissione ha spiegato che la riunione tra Juncker, Tsipras e Dijsselbloem è stata “buona” e “costruttiva”. Secondo Bruxelles, “progresso è stato compiuto nel meglio capire le posizioni delle parti sulla base delle varie proposte. E' stato deciso che vi saranno altre riunioni. Continuerà il lavoro intenso”. Parlando ai giornalisti nella notte, il premier greco ha spiegato che “le uniche proposte realistiche sono quelle del governo greco”.

Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la proposta messa a punto in rappresentanza dei creditori dalla Commissione, dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca centrale europea prevede impegni di bilancio più leggeri rispetto agli obiettivi precedenti: l'avanzo primario dovrebbe essere dell'1% del PIL nel 2015 (in calo dal 3,0%), del 2% nel 2016, del 3% nel 2017 e del 3,5% nel 2018 (in discesa dal 4,5%). Stanotte Tsipras ha detto che le parti sono “molto vicine” a un accordo su questo fronte.

Fonti di stampa, non confermate, spiegano che i creditori internazionali vorrebbero anche imporre alla Grecia un pareggio di bilancio nel sistema pensionistico. Questo obiettivo verrebbe ottenuto riducendo l'ammontare delle pensioni più elevate, un impegno che finora il governo greco si è sempre rifiutato di adottare. La richiesta sarebbe stato avanzata dal Fondo, mentre su questo fronte la Commissione avrebbe voluto chiedere ad Atene decisioni meno gravose.

Sul versante greco, invece, il nuovo piano del governo Tsipras prevede una riforma dell'IVA e un aumento dell'età pensionabile. Non vi sarebbe in compenso alcuna revisione del diritto del lavoro, come chiesto dai creditori. Lo stesso Tsipras ha sottolineato questa notte che “il taglio dei benefici per le pensioni più basse (…) non può essere una base per le discussioni”. Da un accordo sulle prossime misure dipendono nuovi prestiti per 7,2 miliardi di euro, legati al memorandum in scadenza a fine mese.

Con la Grecia a corto di liquidità, il momento è delicato. Le tre istituzioni vogliono usare la loro proposta per costringere il paese ad accettare un compromesso. In campagna elettorale, tuttavia, Tsipras aveva promesso ai greci che non si sarebbe mai sottoposto alle richieste comunitarie e che avrebbe rivisto la politica economica seguita finora. Come minimo, il premier vorrà presentare l'eventuale benestare come un accordo tra le parti, tanto più che il 60% dei greci appoggia la sua tattica negoziale.

Questa notte, allo stesso Tsipras è stato chiesto se la Grecia rimborserà un prestito di 300 milioni di euro in scadenza questo venerdì: “Non preoccupatevi”, è stata la risposta. I creditori oscillano tra l'ottimismo della Francia e il pessimismo della Germania. Da Tallin, il nuovo ministro degli Esteri finlandese, il nazionalista Timo Soini, ha commentato che finora i prestiti concessi alla Grecia (circa 240 miliardi di euro) “sono stati spesi male”, e che nuovi aiuti “non servirebbero”.

La presa di posizione finlandese è sintomatica delle molte difficoltà di un accordo. Non si tratta solo di trovare una intesa con la Grecia, ma questo compromesso deve anche essere accettabile per le tre istituzioni e per i 18 partner del paese mediterraneo. Per Tsipras, la scelta è impegnativa. Se rifiutasse il compromesso, ci sarebbe il rischio del tracollo del paese. Se invece accettasse la proposta, ci sarebbe il pericolo di una spaccatura del suo partito Syriza, nel quale molti sono contrari al piano europeo.

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