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L’Fmi avverte la Fed: l’America frena, meglio rinviare…

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L’Fmi avverte la Fed: l’America frena, meglio rinviare l’aumento dei tassi

L’economia americana rallenta e l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve dovrebbe essere rinviato alla prima metà del 2016. Lo sostiene il Fondo monetario internazionale nel rapporto annuale (Article IV) sugli Stati Uniti. La Fed, osserva il Fondo, «dovrebbe restare dipendente dai dati e rinviare un aumento dei tassi fino a quando non ci siano segnali più forti» di aumenti dei salari e inflazione, cosa che a meno di sorprese avverrà nel primo semestre 2016.

L’Fmi ha infatti rivisto al ribasso le stime di crescita per gli Stati Uniti sia nel 2015 che 2016. Il Pil americano crescerà quest'anno del 2,5% e il prossimo del 3,0%, meno del 3,1% previsto in aprile per tutti e 2 gli anni. Le finanze pubbliche americane restano su una «strada non sostenibile» e l’attuale politica di bilancio presenta delle disfunzioni che possono danneggiare l'economia.

Il dollaro è «moderatamente sopravvalutato», afferma l’Fmi, sottolineando che il biglietto verde si è apprezzato del 13% in termini reali negli ultimi 12 mesi. Il dollaro forte ha un effetto sulla crescita, la creazione di posti di lavoro e sull'inflazione: c'è il rischio che un ulteriore pronunciato apprezzamento possa essere dannoso. «L’inerzia dell’inflazione - scrive il Fondo - le aspettative sui prezzi ben ancorate e la credibilità della Fed suggeriscono che un’improvvisa accelerazione nei salari o nei prezzi è improbabile».

Janet, Yellen, presidente della Fed, ha ribadito lo scorso 22 maggio che la banca centrale americana alzerà i tassi entro la fine dell’anno - sarebbe il primo rialzo dal 2006 - se l’economia cresce come previsto. Gli investitori incorporano un primo rialzo nel dicembre di quest’anno, stando al mercato dei futures.

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