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L’Opec continua a pompare petrolio nonostante l’abbondanza di…

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TETTO DI PRODUZIONE INVARIATO

L’Opec continua a pompare petrolio nonostante l’abbondanza di offerta

La riunione dei Paesi Opec ha deciso per lo status quo: i delegati del cartello, nel meeting semestrale a Vienna, hanno stabilito di mantenere invariato a 30 milioni di barili al giorno il plafond di produzione collettiva. È la seconda volta consecutiva che i Paesi esportatori di petrolio decidono di non intraprendere alcuna azione nonostante uno scenario di eccesso di offerta e di forte debolezza dei prezzi del petrolio.

L’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, che produce quasi un terzo del petrolio mondiale, non ha quindi deluso le attese del mercato che erano per un mantenimento del tetto di produzione. Nel confermare la decisioni, il ministro del Petrolio saudita, Ali al-Naimi ha detto: «Il plafond di produzione resta lo stesso. Sareste stati sorpresi nel vedere come l'incontro sia stato amichevole».

Il ministro dell'Energia degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed Suhail Al Mazrouei, si è detto «molto felice» della decisione. Lo status quo era la decisione più attesa perché la strategia, adottata già nella riunione di novembre dal cartello di non abbassare il target di produzione per contenere l’offerta dei Paesi non Opec e stimolare la domanda, sembra funzionare. Infatti, il rallentamento nella produzione di shale oil negli Stati Uniti o delle sabbie bituminose in Canada, è stato visto come una vittoria per l'organizzazione.

I prezzi del petrolio sono saliti dopo l’annuncio della decisione del cartello: il Brent ha guadagnato 33 centesimi a 62,36 dollari al barile, mentre il Wti veniva scambiato a 58,24 dollari al barile, in aumento di 24 centesimi.«La verità - ha però ammesso il segretario generale dell’Opec el-Badri - è che non potremo più avere il petrolio a 100 dollari. Siamo comunque positivi sull’outlook per il mercato mondiale nel 2015 e 2016».

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