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In Messico vince il Pri di Peña Nieto ma l’astensione macchia il voto

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elezioni amministrative

In Messico vince il Pri di Peņa Nieto ma l’astensione macchia il voto

Č una vittoria quella del presidente del Messico Enrique Peņa Nieto. Ma č molto risicata e soprattutto macchiata da un'astensione molto elevata e da una crescente frammentazione partitica. Il narcotraffico si conferma la piaga sociale insanabile e la cittadinanza mostra, secondo gli analisti politici, palesi segni di insofferenza.

Le elezioni amministrative hanno dato visto la conferma del Pri (Partito rivoluzionario istituzionale) di Peņa Nieto che, secondo risultati non definitivi, otterrebbe il 30% dei voti. Il Pri č assimilabile, secondo gli analisti, a un grande partito di Centro che governa quasi ininterrottamente, da quasi 70 anni. Mentre il Pan (Partito di Azione Nazionale), opposizione di destra, arriverebbe al secondo posto con il 21% e il Partito della Rivoluzione Democratica (Prd, opposizione di sinistra) al terzo, con circa il'11% dei voti.
Se questi risultati fossero confermati, il Pri manterrebbe la maggioranza assoluta nella Camera dei Deputati (500 seggi), grazie all'appoggio del partito Verde (7% dei voti) e Nuova Alleanza (4%).

In prospettiva, perō, pur mantenendo il primo posto fra i partiti messicani il Pri perderebbe una decina di seggi, il Pan otterrebbe quasi 10% di voti in meno rispetto alle presidenziali del 2012 e il Prd, tradizionale forza del centrosinistra locale, perderebbe la metā dei seggi, finiti in mano al Movimento di Rinnovamento Nazionale (Morena) fondato di recente dal suo ex leader ora scissionista, Manuel Lopez Obrador.

La vera novitā di queste elezioni, segnalano gli analisti, č l'elezione -per prima volta nella storia del paese- di un candidato indipendente come governatore di uno stato: il trionfo di Jaime Rodriguez, detto El Bronco, nello stato di Nuevo Leon, il secondo pių ricco del paese, segna una svolta senza precedenti, il cui impatto a lungo termine č ancora difficile da prevedere.

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