Ignazio Scaravilli, il medico catanese sequestrato in Libia il 6 gennaio scorso, è stato liberato con il concorso delle autorità di Tripoli ed è in buone condizioni di salute. Lo si apprende in ambienti dell'Unità di Crisi della Farnesina in contatto con gli altri apparati dello Stato. Il nostro connazionale è ora a negli uffici delle autorità di Tripoli in attesa di tornare in Italia nel giro di un paio di giorni. Soddisfatto per il ritorno in libertà è stata espressa dal capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha ringraziato tutte le autorità che hanno reso possibile la positiva conclusione della vicenda.
A gennaio il rapimento da parte di Ansar-al-Sharia
Scaravilli, 68 anni, era stato visto l'ultima volta alla conclusione del suo turno di lavoro all'ospedale di Dar Al Wafa, a Tripoli. Secondo quanto riferito dal sito dell'Huffington Post, che ha anticipato la notizia, il medico-ortopedico sarebbe stato liberato una settimana fa, dopo un sequestro durato cinque mesi, con un blitz della polizia dell'esecutivo di Tripoli, controllato dalle milizie islamiste. Scaravilli, rapito da un gruppo di criminali comuni e jihadisti legato ad Ansar-al-Sharia, il gruppo libico che si è schierato con l'Isis, era partito prima di Natale con altri colleghi siciliani per operare all'ospedale di Dar Al Wafa come consulente per due cliniche.
Ora Dall’Oglio unico italiano scomparso all’estero
Dopo la liberazione di Scaravilli, la lista degli italiani scomparsi all’estero registra un solo nominativo. Si tratta del gesuita Padre Paolo Dall'Oglio, di cui si sono perse le tracce in Siria nel luglio del 2013. Sessant'anni, gesuita romano, per trent'anni e fino alla sua espulsione nell'estate del 2012 Dall'Oglio ha vissuto e lavorato nel suo Paese d'adozione in nome del dialogo islamo-cristiano. Le informazioni circolate negli ultimi mesi lo davano per detenuto in una delle prigioni dell'Isis a Raqqa. Ma anche questa circostanza non ha trovato conferme.
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