Mondo

Kickstarter arriva da noi: via al crowdfunding «made in Italy»

  • Abbonati
  • Accedi
RACCOLTA FONDI ONLINE

Kickstarter arriva da noi: via al crowdfunding «made in Italy»

Kickstarter parla italiano. Il sito-simbolo del crowdfunding, la raccolta di fondi online, ha annunciato oggi che aprirà a creativi e startupper del nostro paese le possibilità di pubblicare progetti in italiano, raccogliere fondi in euro e utilizzare il proprio conto corrente. Nessun sito “nazionale” in vista, però: quello che arriva dall'Italia sarà assorbite dalla community globale, a portata di clic di tutti i finanziatori. O meglio: i backers, nel gergo della piattaforma che ha visto nascere al suo interno smartwatch, film di Spike Lee e una lista di gadget che spazia dalle borse frigo smart alle stampanti tridimensionali. L'Italia è il tredicesimo paese ammesso nell'orbita del gigante statunitense, nella stessa giornata che apre le porte del fenomeno ad altri quattro mercati europei: Austria, Belgio, Lussemburgo e Svizzera.

Come funziona la piattaforma
Come funziona Kickstarter? Gli utenti possono avanzare un progetto in 15 categorie, dal giornalismo alla tecnologie, con una breve presentazione e due parametri fondamentali: durata dalla campagna e obiettivo economico, il “goal” che deve essere raggiunto (esempio: 20mila dollari in una settimana). I donatori incassano poi una reward, un premio, livellato a seconda della quota versata. Il principio che regola il meccanismo, nelle parole della stessa società, è quello del “tutto o niente”: se il progetto va in porto, la cifra viene devoluta al creatore; se il goal fallisce, non ci sarà alcun addebito per chi ha scommesso sul progetto. Il guadagno, per la società, deriva dalla commissione del 5% su tutti i fondi che può essere riscossa in caso di esito positivo.

Raccolti 1,8 miliardi in sei anni
Dal 2009 ad oggi, il sito ha cumulato 1,8 miliardi di dollari in finanziamenti per 87mila progetti. Gli utenti che hanno supportato almeno una iniziativa sono 8,8 milioni, con una “minoranza” di 2,7 milioni che ha versato il suo contributo per due. Non che tutto sia sempre filato liscio, come è facile aspettarsi da una raccolta basata -di fatto – sulla fiducia. Una fra le critiche mosse con più insistenza a Kickstarter è che il successo di una campagna non equivale a quello del prodotto, né tantomeno, alla sua qualità. Senza contare il boomerang di start up che si sono ritorte contro i propri fondatori. Indicativo il caso di Radiate Athletics, già segnalato dal Wall Street Journal: per il progetto di magliette che “cambiano colore con il tempo”, il co-fondatore Kenneth Crockett chiedeva una base di 30mila dollari. Premio: una t-shirt omaggio per chi elargisce almeno 29 dollari. Ne ha raccolti più di 570mila, facendo scappare il socio e trovandosi con un carico di 30mila magliette da consegnare agli oltre 8.500 backers (un po' troppo) entusiasti della linea.

Dall'Italia 4,4 milioni di dollari
Julie Wood, responsabile della comunicazione per Kickstarter, spiega al Sole 24 Ore che una piattaforma di creativi sarebbe stata «incompleta» senza il gusto italiano tra i suoi progetti. Le categorie che potrebbero trainare l'offerta made in Italy sono quelle più classiche, dal design al food. Con qualche eccezione: «Tanto arriverà da classici come moda e design, è vero, ma non bisogna trascurare la straordinaria creatività degli italiani anche per quanto riguarda la tecnologie. I backers di tutto il mondo, e in particolare americani, sono affascinati dallo stile di vita italiano e dal marchio di qualità del paese». Ad oggi i backers italiani hanno versato l'equivalente di 4,4 milioni di dollari, 3 solo nel 2014. Ma se si guarda agli utenti attivi lo scorso anno, i numeri sono ancora esigui: appena 18.378 i “donatori” in arrivo dal nostro paese. «È chiaro che ci vuole un po' di tempo perché un progetto decolli. Noi stiamo diffondendo una certa idea ovunque, Kickstarter potrebbe essere utile non solo per dare visibilità a progetti italiani nel mondo, ma anche per creare coesione all'interno del paese».

© Riproduzione riservata