Tanto Israele che i gruppi armati palestinesi potrebbero aver commesso «crimini di guerra» un anno fa, nel corso della guerra: è quanto emerge dal rapporto d'inchiesta delle Nazioni Unite, diffuso a Ginevra e che fa un resoconto di devastazione e sofferenza umana «senza precedenti». La Commissione indipendente d'inchiesta delle Nazioni Unite sul conflitto a Gaza nel 2014 sostiene di aver raccolto «informazioni sostanziali che mettono in evidenza possibili crimini di guerra commessi da Israele e dai gruppi armati palestinesi».
L'inchiesta Onu è durata un anno ed è stata guidata dal giudice americano Mary McGowan Davis. Nel rapporto, le Nazioni Unite denunciano «l'impunità che prevale a tutti i livelli» per quanto riguarda l'operato delle forze israeliane. E sollecitano lo Stato ebraico a dare spiegazioni sulle «decisioni che hanno condotto alla selezione degli obiettivi»; ciò allo scopo di consentire una valutazione indipendente sulla legalità dei raid nella Striscia di Gaza - circa 6mila, hanno conteggiato gli ispettori - che «in 51 giorni di operazioni» portarono alla morte di «1.462 civili palestinesi, un terzo dei quali erano bambini». «Il fatto che la leadership politica e militare israeliana non modificò il suo corso d'azione, malgrado le considerevoli informazioni sul massiccio tasso di morte e distruzione a Gaza, suscita interrogativi circa potenziali violazioni del diritto internazionale da parte di questi funzionari, che possono equivalere a crimini di guerra», si legge nel rapporto.
Quanto ai palestinesi, durante il conflitto spararono 4.881 razzi e 1.753 colpi di mortaio su Israele, uccidendo 6 civili e ferendone almeno 1.600. Tali attacchi vengono condannati dalla Commissione in quanto «indiscriminati» e miranti a «spargere il terrore» fra i civili dello Stato ebraico. Ugualmente vengono denunciate le esecuzioni di palestinesi considerati «collaborazionisti» di Israele da parte dei miliziani a Gaza; uccisioni che - secondo l'Onu - hanno le caratteristiche di crimini di guerra.
L'ira di Israele: rapporto Onu «motivato politicamente»
«Motivato politicamente» e commissionato da «un'istituzione faziosa»: Israele rigetta con forza il rapporto Onu che ha denunciato possibili «crimini di guerra» sia da parte dello Stato ebraico che dei gruppi armati palestinesi nel corso del conflitto a Gaza del 2014.
«È ben noto che l'intero processo che ha condotto alla produzione di tale rapporto è motivato politicamente e moralmente viziato fin dal principio», ha affermato il ministero degli Esteri israeliano in un comunicato.
«Questo rapporto è stato commissionato da un'istituzione notoriamente faziosa», ha aggiunto il ministero; il riferimento è al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite.
«È increscioso che il rapporto manchi di riconoscere la profonda differenza tra il comportamento morale di Israele durante l'operazione Protective Edge e le organizzazioni terroristiche con cui si è dovuto confrontare», si legge ancora nel comunicato, dove si sottolinea che, «nel difendere se stesso, l'esercito israeliano ha agito secondo i più alti standard internazionali».
Palestinesi: «rispettare diritto internazionale»
«Lo Stato di Palestina analizzerà con la più alta considerazione le risultanze e le raccomandazioni della Commissione (Onu), in linea col suo leale impegno ad assicurare il rispetto di tali stimati organismi di diritto internazionale». Così Saeb Erekat, caponegoziatore palestinese e membro dell'Olp, commenta il rapporto Onu diffuso oggi in cui vengono denunciati possibili «crimini di guerra» commessi durante il conflitto a Gaza sia da parte israeliana che da parte di «gruppi armati palestinesi».
Erekat sollecita inoltre la comunità internazionale a «ricordare che l'unico cammino veritiero verso la pace consiste nel porre fine all'occupazione israeliana cominciata nel 1967 e al crimine e all'impunità con cui si continua ad attaccare il nostro popolo».
La reazione di Hamas
Dal canto suo, Hamas, attraverso uno dei suoi portavoce a Gaza, Sami Abu Zuhri, ha detto che occorre che l'Anp sottoponga il Rapporto dell'Onu alla Corte penale internazionale (Cpi) per perseguire Israele. Abu Zuhri ha aggiunto che esperti di Hamas si riservano di valutare in dettaglio il contenuto del Rapporto sulla guerra a Gaza. Intanto risulta confermato «che l'occupazione israeliana si è macchiata di crimini contro civili», in particolare in una scuola dell'Unrwa (l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi), a Gaza.
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