Mondo

L’offerta di Atene: blocco dei pre-pensionamenti e …

  • Abbonati
  • Accedi
Le PROpoSTE DI TSIPRAS

L’offerta di Atene: blocco dei pre-pensionamenti e più tasse per ricchi e imprese

La Grecia non aumenterà l'Iva sull’energia elettrica. Lo ha detto e ripetuto il premier greco, Alexis Tsipras, al suo arrivo a Bruxelles per presentare le nuove proposte di Atene ai creditori internazionali. «Noi stiamo cercando di raggiungere una soluzione finanziaria percorribile, stiamo cercando di lasciarci dietro surplus primari eccessivi, di salvare salari e pensioni, di evitare aumenti eccessivi e irrazionali sull'elettricità», ha detto Tsipras. «Puntiamo a ripristinare la normalità nelle relazioni di lavoro e allo stesso tempo a promuovere necessarie ed eque riforme strutturali», ha aggiunto il premier greco prima di incontrare il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.

Il governo Tsipras sarebbe pronto ad adottare misure di austerità permanenti pari al 2% del Pil della Grecia, cioè a 7,5 miliardi di euro mentre la troika chiede un tasso di nuovi prelievi e taglio alle spese per 2,5% del Pil. Non è chiaro come verrebbe coperto lo 0,5% di scarto tra le due proposte.

Il piano che Tsipras presenterà oggi alla riunione europea dei capi di stato e di governo a Bruxelles prevede anche il blocco dei pre-pensionamenti a partire dal primo gennaio 2016 e l'aumento della “tassa di solidarietà” per le persone fisiche con redditi superiori a 30mila euro l'anno e per le società che hanno utili superiori ai 500mila euro, oltre al taglio automatico (clausola di garanzia) della spesa se si sfora il limite dello “zero deficit”.

Il governo Tsipras avrebbe accettato l'obiettivo richiesto dai creditori di raggiungere un avanzo primario dell'1% del Pil quest’anno, del 2% nel 2016 e del 3% nel 2017 ma insiste per tre aliquote Iva (i creditori ne chiedono invece due e la fine dell’Iva speciale per le isole) e proporrebbe di portare più prodotti alla fascia del 23 per cento.

Le posizioni si sono molto ravvicinate. Non c’è traccia delle riduzioni alle spese militari a cui però si opporrebbe la componente più nazionalista dei Greci indipendenti, junior partner di Syriza, che teme di perdere consensi soprattutto negli ambienti delle forze armate.

Come ha spiegato alla Bbc il ministro greco dell’Economia Giorgios Stathakis, le nuove proposte non incudono tagli a pensioni e stipendi pubblici. «Le nostre linee rosse - ha spiegato - non sono state superate».

© Riproduzione riservata