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dialogo tra religioni

Papa Francesco nel tempio valdese di Torino: «Perdono per i comportamenti non cristiani»

Una visita che può sicuramente essere definita “storica”: oggi papa Francesco si è recato, primo pontefice di sempre, in visita presso il tempio valdese di Torino. «Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono, vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!»: sono state queste le parole di Francesco nel Tempio Valdese di Torino.

«Riflettendo sulla storia delle nostre relazioni - ha detto - non possiamo che rattristarci di fronte alle contese e alle violenze commesse in nome della propria fede, e chiedo al Signore che ci dia la grazia di riconoscerci tutti peccatori e di saperci perdonare gli uni agli altri».
Secondo Francesco, «è per iniziativa di Dio, il quale non si rassegna mai di fronte al peccato dell'uomo, che si aprono nuove strade per vivere la nostra fraternità, e a questo non possiamo sottrarci».

Al suo arrivo, Papa Francesco aveva salutato i valdesi con le parole dell'apostolo Paolo: «A voi, che siete di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo, noi auguriamo grazia e pace». «Nel Nuovo Testamento - ha ricordato - pur essendo chiamati fratelli tutti coloro che condividevano la stessa fede in Gesù Cristo, si intuisce che non tutte le comunità cristiane, di cui essi erano parte, avevano lo stesso stile, né un'identica organizzazione interna. Addirittura, all'interno della stessa piccola comunità si potevano scorgere diversi carismi e perfino nell'annuncio del Vangelo vi erano diversità e talora contrasti». «Purtroppo - ha continuato il Pontefice - è successo e continua ad accadere che i fratelli non accettino la loro diversità e finiscano per farsi la guerra l'uno contro l'altro».

Francesco ha poi detto di sentirsi «profondamente grato al Signore nel constatare che le relazioni tra cattolici e valdesi oggi sono sempre più fondate sul mutuo rispetto e sulla carità fraterna». «Non sono poche le occasioni che hanno contribuito a rendere più saldi tali rapporti», ha poi aggiunto in riferimento «alla collaborazione per la pubblicazione in italiano di una traduzione interconfessionale della Bibbia, alle intese pastorali per la celebrazione del matrimonio e, più recentemente, alla redazione di un appello congiunto contro la violenza alle donne». «Le differenze su importanti questioni antropologiche ed etiche, che continuano ad esistere tra cattolici e valdesi, non ci impediscano di trovare forme di collaborazione», ha detto ancora Francesco nel discorso ai valdesi di Torino. «Se camminiamo insieme, il Signore ci aiuta a vivere quella comunione che precede ogni contrasto», ha assicurato il papa.

Eugenio Bernardini della Tavola Valdese: «Testimoniare a favore dei profughi»
«Caro fratello in Cristo Francesco, sento di dover cogliere questa occasione per richiamare l'urgenza di proseguire e intensificare la testimonianza - talora comune ed ecumenicamente ispirata - a favore dei profughi che bussano alla nostra porta». Così il moderatore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, si è rivolto a Papa Francesco.
«La “fortezza Europa” - ha notato il pastore, che ha anche citato Lampedusa e il viaggio del Papa - li respinge rigettandoli nell'abisso di sofferenze, persecuzioni e dolore da cui fuggono; ma la legge che il Signore afferma ci impone di accogliere lo straniero, l'orfano e la vedova; e l'Evangelo che noi predichiamo dalle nostre chiese e dai nostri pulpiti ci invita ad aprire la porta della nostra casa, a dare da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete perché solo accogliendo chi soffre si può accogliere Cristo».

Il moderatore della Tavola valdese, che si è rivolto al Pontefice chiamandolo «caro papa Francesco, caro fratello in Cristo», ha ringraziato il Papa, all'inizio del suo discorso, «per le parole di fraternità che Lei ha ripetutamente espresso nei confronti della nostra Chiesa», ed ha sottolineato che i valdesi, insieme a metodisti, luterani, battisti, avventisti, salutisti (Esercito della salvezza), «la accolgono con gioia, avendo apprezzato molti discorsi e molti gesti che Lei ha compiuto sin dall'inizio del suo ministero». Il pastore valdese ha anche citato la Evangelii Gaudium, sottolineando che «è molto bello» il pensiero, contenuto nella esortazione apostolica del Papa, di «cercare nelle chiese diverse dalla nostra non i difetti e le mancanze - che indubbiamente ci sono - ma ciò che lo Spirito Santo vi ha seminato “come un dono anche per noi”». Ancora, il pastore Eugenio Bernardini così si è espresso sulle parole di papa Francesco che ha chiesto perdono alla comunità valdese:«La storia non si cambia, quello che è accaduto è accaduto: le esclusioni, i pregiudizi, i martiri ci sono stati. L'importante è che la chiesa di oggi esprima un giudizio storico. Le parole però sono importanti e, bisogna dirlo, lo abbiamo apprezzato».

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