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1/3 Titoli di Stato / Obiettivo 100 per lo spread

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    1/3 Titoli di Stato / Obiettivo 100 per lo spread

    Le vendite sui bund acquistati in precedenza come «protezione» contro un eventuale default di Atene e i conseguenti riacquisti di titoli di Stato di Italia e Spagna che si vedono questa mattina offrono una sorta di antipasto di ciò che si potrebbe vedere anche nelle prossime settimane, nel caso di un accordo stabile fra la Grecia e gli altri Paesi europei. Lo spread fra BTp e Bund decennali, usuale termometro della tensione sui periferici - risalito non a caso in queste ultime settimane - dovrebbe quindi scendere. Di quanto è difficile da stabilire, perché nel conteggio entrano in campo altri fattori come il programma di riacquisti della Bce noto come quantitative easing e il livello stesso di base del titolo tedesco.

    Gli analisti di Pictet Asset Management stimavano un livello equilibrato (fair value) per il divario fra Italia e Germania di 180 punti base. Questo valore è stato in parte abbattuto ed è destinato ancora a ridursi per effetto del piano di Mario Draghi: «Con il “qe” il fair value dello spread BTp-Bund può anche scendere fino a 84-100 punti base», spiega Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet. Si può quindi ipotizzare un ritorno sui livelli visti a marzo e aprile, prima che la crisi della Grecia dispiegasse i propri effetti.

    Attenzione però, la risalita dei tassi del Bund (passati da pochi centesimi fino a sfiorare l’1% nel giro di poche settimane) può giocare contro un eccessivo restringimento del divario: «Uno spread sotto i 100 punti base - sottolinea Guido Casella, responsabile obbligazionario di Azimut - poteva aver senso quando il tasso del Bund viaggiava a pochi centesimi, mentre ora che il rendimento di base dei titoli di Stato è salito per tutti non è più ipotizzabile».

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