3/3 Valute / La resistenza dell'euro
La forza dell’euro, che non ha perso un colpo durante la crisi greca, ha stupito fino a un certo punto gli analisti. C’è infatti la convinzione che, da una parte l'Eurozona abbia a differenza di qualche anno fa tutti gli strumenti per circoscrivere il contagio e scongiurare la disgregazione dell’unione monetaria stessa, e dall’altra che sia pur sempre il dollaro a menare le danze sui mercati valutari. In questo senso, il passo in avanti compiuto dall’euro stesso la scorsa settimana dopo le indicazioni ancora piuttosto vaghe della Federal Reserve su un rialzo dei tassi negli Usa è piuttosto significativo della tendenza. Il rafforzamento dei rendimenti del Bund nei confronti del corrispondente titolo di Stato Usa (Treasury) ha poi aggiunto ulteriore sostegno all’euro.
L’eventuale accordo potrebbe comunque rafforzare questa tendenza nel breve termine, togliendo probabilmente parte di quelle violente oscillazioni in più che si sono viste negli ultimi tempi. «In caso di soluzione immediata della questione greca - spiegano gli analisti di UniCredit - la volatilità probabilmente diminuirebbe gradualmente e l’euro continuerebbe ad apprezzarsi sulla scia di un rialzo dei rendimenti dei Bund, di un perdurante miglioramento dell’attività nell’area dell’euro e, non da ultimo, di una nuova correzione al ribasso del dollaro».
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